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Lorenzin: “Decreto contro truffe sulla salute per evitare altro caso Stamina”

Stretta sui medicinali preparati su base non ripetitiva, il Ministro: “Pazienti al riparo da possibili truffe e speculazioni come avvenuto in occasione della vicenda Stamina”.
A cura di Antonio Palma
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Dopo anni di ricorsi, polemiche e sentenze giudiziarie, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha firmato il decreto con cui vengono fissate regole più severe sui cosiddetti “medicinali per terapie avanzati, preparati su base non ripetitiva”, ossia non industrialmente. Stiamo parlando di quelle cure come il metodo Stamina, al centro di un lungo dibattito in Italia nelle Aule politiche e in quelle giudiziarie oltre che tra la comunità scientifica. Il provvedimento supera la vecchia legislazione sulle cure compassionevoli, restringendone fortemente il campo d’azione e di fatto impendendo trattamenti con cellule staminali non controllati precedentemente dall'Aifa. Il decreto infatti toglie il potere discrezionale dei giudici, che tanto aveva fatto discutere sul caso Stamina, affidando all’ Agenzia italiana del farmaco tutti i poteri di autorizzazione e controllo su questo tipo di farmaci e cure. "Si tratta di un passo in avanti per la legislazione sanitaria italiana che metterà i pazienti al riparo da possibili truffe e speculazioni sulle salute dei malati come, purtroppo, avvenuto in occasione della vicenda Stamina", ha commentato il Ministro Lorenzin.

Trattamenti autorizzati solo dall'Aifa

Un altro degli elementi fondamentali del provvedimento prevede in particolare che questo tipo di terapie possano essere autorizzate dall'Aifa solo caso per caso e non per intere categorie di pazienti e comunque soltanto "in mancanza di alternativa terapeutica, nei casi di urgenza ed emergenza che pongono il paziente in pericolo di vita". "Il decreto che ho firmato costituisce uno strumento normativo molto importante perché regolamenta in maniera stringente la preparazione su base non ripetitiva e l'utilizzo di medicinali per terapie avanzate al di fuori delle sperimentazioni cliniche, limitandoli esclusivamente a ospedali pubblici, cliniche universitarie o istituti di ricovero e cura a carattere scientifico" ha sottolineato Lorenzin, aggiungendo: "Si fa riferimento a trattamenti eseguiti su singoli pazienti, in mancanza di alternative terapeutiche o in situazioni di estrema urgenza o pericolo di vita, che dovranno essere preventivamente autorizzati dall'Agenzia italiana del farmaco e dovranno rispettare i requisiti previsti dalle normative europee e dalle norme di buona fabbricazione".

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