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Nicolò morto improvvisamente a 2 anni per un malore, la perizia conferma: Overdose di cannabis

Il piccolo Nicolò Feltrin, un bambino di soli 2 anni, era stato colpito da un improvviso malore mentre era nell’abitazione di famiglia a Codissago di Longarone, in provincia di Belluno. Il padre aveva riferito che il bambino aveva preso qualcosa di marrone da terra al parco e lo aveva ingerito.
A cura di Antonio Palma
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Non un caso accidentale, isolato e sfortunatamente letale ma una esposizione alla droga ripetuta nel tempo che infine lo ha ucciso per overdose. Così sarebbe morto il piccolo Nicolò Feltrin, un bambino di soli 2 anni  colpito da un improvviso malore mentre era nell’abitazione di famiglia a Codissago di Longarone, in provincia di Belluno, nel luglio dello scorso anno. Sono i terribili risultati della perizia di parte disposta dalla Procura veneta per stabilire la causa di morte del bimbo.

Gli esami, che si sono rivelati complessi e lunghi, son stati consegnati ai pm dopo mesi di approfondimenti e confermerebbero il terribile sospetto che era emerso già nelle settimane successive al decesso. Il piccolo Nicolò è morto a seguito di una overdose di droga, in particolare per una massiccia concentrazione di hashish nel sangue. Non solo, gli esami condotti dall’anatomopatologo Antonello Cirnelli per la perizia di parte della Procura, hanno evidenziato che nel sangue del bimbo vi erano anche tracce di altre sostanze stupefacenti.

Una presenza così massiccia e diffusa che per gli inquirenti è indice che l’assunzione di droga potrebbe non essere stata saltuaria, bensì ripetuta nel tempo. Secondo gli investigatori, probabilmente la droga veniva data al piccolo attraverso la pappa e il cibo che ingeriva. Secondo i rilievi dei consulenti della procura, una così diffusa presenza delle sostanze lascia ipotizzare che l’assunzione di droga sia stata un modo per favorire il sonno del bambino.

La lunghissima relazione presentata al Procuratore, come riporta il Gazzettino, sottolinea inoltre che la quantità di droga era così elevata che anche un soccorso tempestivo probabilmente non avrebbe potuto salvare il bimbo, poi morto in ospedale dove era stato scompagnato dalla papà. Proprio l'uomo risulta indagato a piede libero per omicidio colposo per non aver segnalato correttamente al personale sanitario cosa fosse accaduto al bimbo arrivato esanime in pronto soccorso.

L'uomo aveva riferito che il bambino aveva preso qualcosa di marrone da terra al parco sotto casa mentre giocava e lo aveva ingerito accidentalmente. Una versione però che non ha retto ai sopralluoghi dei carabinieri che non hanno trovato evidenze del fatto mentre si è fatta sempre più largo quella dell’esposizione alla droga tra le mura domestiche.

Le analisi sul corpicino del piccolo Nicolò ora confermerebbero il sospetto che il bimbo abbia ingerito qualcosa nell’abitazione e non nel parco sotto casa dove era andato la mattina della tragedia, come invece aveva ipotizzato il padre che era con lui, ma soprattutto indicherebbero che il piccolo era stato già esposto a stupefacenti.

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