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Nicolò Borghini ucciso dal padre a Verbania, l’ex datore di lavoro: “Violento in casa, il papà era stanco”

L’ex datore di lavoro di Nicolò Borghini ha raccontato ai microfoni di Pomeriggio Cinque che il 34enne era spesso remissivo sul lavoro e che sfogava le sue frustrazioni tra le mura domestiche. L’uomo è stato ucciso a fucilate dal padre che voleva interrompere una lite nata tra il figlio e la moglie. “Aveva scatti d’ira che non controllava, il padre era stanco”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un clima teso in casa, dove a lungo andare i rancori tra padre e figlio sono diventati il movente di un omicidio. Un uomo di 63 anni ha infatti ucciso a fucilate il figlio, Nicolò Borghini, dopo una lite avvenuta tra le mura domestiche. L'uomo ha poi allertato i soccorsi, spiegando di aver ucciso il figlio 34enne. 

Edoardo Borghini è stato arrestato subito dopo aver confessato l'omicidio del figlio avvenuto nella tarda serata di domenica, poco dopo le 22, nella villetta del piccolo comune della Bassa Ossola. Il 63enne ha chiamato i carabinieri subito dopo il fatto e nonostante l'intervento del 118, per il 34enne non c'è stato nulla da fare.

Secondo quanto racconta ai microfoni della trasmissione  Pomeriggio Cinque l'ex datore di lavoro, Nicolò mostrava un carattere remissivo e raramente rispondeva ai rimproveri a lui rivolti. Il giovane lavorava come operaio, anche se non aveva un impiego fisso.

La vittima Nicolò Borghini
La vittima Nicolò Borghini

"Nicolò? Il nostro lavoro è complesso, lui non riusciva a farlo – ricorda il suo capo ai microfoni della trasmissione Mediaset -. Lo riprendevo e si chiudeva in se stesso, non rispondeva. Stava spesso zitto. I genitori poi mi hanno detto che era normale, che spesso faceva così anche a casa".

L'uomo ha raccontato di aver visto Borghini sabato. "Gli ho detto di fare il bravo perché sapevo che aveva questo atteggiamento aggressivo contro il papà" ha spiegato il datore di lavoro che descrive una persona remissiva fino all'esplosione estrema e ingiustificata. "Si sfogava in famiglia. Non litigavano tutti i giorni come qualcuno ha detto, ma l'aria a casa era pesante quando accadeva. Spaccava tutto e se la prendeva con la mamma. Il papà era esasperato, non ce l'ha più fatta. Aveva questi scatti d'ira che non controllava. Quell'uomo era stanco".

Secondo quanto raccontato dall'uomo dopo aver allertato le forze dell'ordine, l'omicidio sarebbe avvenuto mentre il 34enne inseguiva la madre ferita dopo una banale lite per un portone aperto.

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