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L'omicidio di Niccolò Ciatti in Spagna

“Niccolò sognava una casa, ora avrà una tomba”. A casa Ciatti la rabbia dei parenti

Tornati da Barcellona, i genitori di Niccolò Ciatti ricevono a Scandicci le visite di amici e parenti. “Quando il dolore ci dilania cerchiamo l’odore di nostro figlio sul suo cuscino”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il dolore a casa Ciatti per la scomparsa del 22enne Niccolò, pestato a morte sabato notte in una discoteca di Lloret de Mar, non impedisce ai genitori di consolare amici e parenti accorsi a Scandicci, vicino Firenze, per le condoglianze. Sono tornati da Barcellona, con la figlia Sara e alcuni amici, dopo un viaggio estenuante, aggrappati alla speranza di poter ancora abbracciare il loro ragazzo. Come ha raccontato il Corriere della sera è la madre Cinzia a ricevere le visite, e ha per tutti parole di conforto. Lei che appena quattro giorni fa ha dovuto fare i conti con la perdita di un figlio, che aveva solo voglia di divertirsi in Spagna, come tanti giovani della sua età: "Mi sembra di vivere in un incubo. Non è possibile… Il padre gli aveva detto di non partire ma lui gli ha risposto: “Ho 22 anni, mi devo divertire, altrimenti che vita è?”. La vita va vissuta momento per momento, questo è l'insegnamento che la madre vuole trarre da questa tragedia, per andare avanti. Si recano quasi in pellegrinaggio nella stanza del figlio, abbracciano il cuscino cercando ancora il suo odore.

La fidanzata di Niccolò, Ilaria, non rivolge la parola a nessuno, non guarda gli ospiti, ma solo lo schermo del suo cellulare, scorrendo le immagini e i video della sua vita con Niccolò. Non ce la fa a parlare, ma ad un certo punto scoppia in lacrime. Solo il cane, Willy, a cui Niccolò era legatissimo, riesce ad avvicinarla. La madre di Niccolò la consola, e ricorda "Eravate bellissimi". Ma Ilaria non riesce ad accettare questa tragedia, perché fino a pochi giorni fa stavano pianificando la loro vita insieme. Avrebbero presto comprato una casa, con i risparmi che faticosamente il ragazzo stava cercando di mettere da parte, lavorando con la zia Mariella al banco della frutta del mercato di San Lorenzo. Ne avevano vista una che a Niccolò era piaciuta subito, ma era troppo cara per il loro budget. Anche il padre Luigi è incredulo "Mio figlio voleva un’abitazione tutta per sé io domani vado al cimitero a comprargli una tomba".

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