Niccolò Ciatti pestato a morte in Spagna, padre: “Impensabile scarcerazione ma c’è richiesta”
"Il video dell'aggressione non l'ho visto fino alla fine, però so esattamente quello che ha fatto questa persona. Ha voluto uccidere Niccolò, sapeva benissimo quello che faceva, ha voluto ammazzarlo volontariamente", a parlare è il padre di Niccolò Ciatti, il ventiduenne di Scandicci pestato a morte lo scorso agosto in una discoteca in Spagna da tre ceceni senza nessun motivo mentre una folla intorno a loro assisteva senza intervenire, filmando con i telefonini. "È impensabile che possa essere scarcerato, però la richiesta c'è" ammette Luigi Ciatti parlando con i giornalisti che gli chiedevano della possibilità di scarcerazione per l'uomo accusato dell'aggressione e ancora in carcere
"Il giudice dovrà decidere entro 15 giorni. E spero che non succeda, non può succedere", ha dichiarato il padre di Niccolò in un misto di speranza e paura per la decisione del tribunale iberico. L'uomo, che già si era scagliato contro i tanti che hanno assistito all'uccisione del figlio senza intervenire o chiamare almeno la polizia, ha ricordato anche che nessuno si è fatto vivo per consegnare altri video dell'accaduto oltre a quello già noto, sicuramente girati dai molti presenti alla scena.
"Nessuno mi ha contattato, o mi ha fatto avere in forma anonima alcunché. Soltanto una ragazza francese mi ha scritto che lei non ha assistito a tutto, solo alla parte finale, ma solo visivamente. Mi ha detto che il suo ragazzo ha cercato di aiutare Niccolò per portarlo fuori. E mi ha detto, ho capito che era grave perché gli usciva il sangue dall'orecchio" ha rivelato Ciatti. "Dovete sapere che dopo dieci minuti ballavano sul sangue di Niccolò. Questo non riesco a capire, come non si sia visto che la situazione era così grave. Il primo soccorso glielo ha fatto la polizia, ma non c'è stato niente da fare", ha concluso l'uomo.
Ministro Orlando: "Nessuna estradizione in italia per ora"
Intanto il caso è approdato anche in Parlamento dove è intervenuto il ministro della Giustizia Andrea Orlando dopo l'interrogazione del vicecapogruppo di Ala-Scelta Civica Massimo Parisi in merito all'eventuale richiesta di estradizione in Italia per i re ceceni accusati. "Le indagini sull'omicidio di Niccolò Ciatti sono in una fase istruttoria, la Spagna ha assicurato all'Italia il massimo impegno per l'accertamento tempestivo delle responsabilità e la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un procedimento per il reato di omicidio" ha riassunto il Ministro, precisando tuttavia che "al momento non esistono i presupposti per formulare la richiesta di estradizione tenuto che allo stato si procede a carico di ignoti".
"Capisco le ragioni giuridiche, ma mi permetto di dire che non ci sono fatti particolarmente complicati da accertare, e che i tre responsabili, che hanno agito con bestiale violenza, sono già stati individuati. Ma solo uno di questi è in carcere, e, se la sua domanda di scarcerazione dovesse essere accolta dalle autorità giudiziarie spagnole, potrebbe tornare in libertà. E questa rappresenterebbe una nuova dolorosa ferita" ha replicato Parisi. concludendo: "È necessario rispondere con forza a una richiesta di giustizia che viene dal Paese, e non solo dalla famiglia e dagli amici di Niccolò, perché' quello che è accaduto un mese fa in quella discoteca riguarda anche la dignità dell'Italia. Non possiamo permetterci che si spengano le luci su questa drammatica vicenda".