Niccolò Ciatti, il dolore del papà: “Assassino condannato in due Paesi ma nessuno lo cerca”
L’ assassino del figlio è stato condannato in due Paesi "ma nessuno lo cerca”, è l’ennesimo grido di dolore del papà di Niccolò Ciatti, il 22enne toscano ucciso a calci e pugni durante la vacanza in Spagna nell’agosto del 2017 in una discoteca di Lloret de Mar. Il riferimento è a Rassoul Bissoultanov, l’unico condannato del gruppo che aggredì Niccolò quella maledetta sera di sei anni fa ma che rimane tutt’ora latitante dopo essere riuscito a fuggire perché scarcerato durante la sua lunga vicenda processuale.
Su di lui pende un mandato d'arresto europeo ma non è stata trovata nessuna traccia. Una vicenda che aggiunge dolore a dolore per i familiari del 22enne di Scandicci che temono possa non esserci mai una pena certa per l’assassinio del figlio. Una paura ribadita lunedì in consiglio comunale a Firenze dove il papà di Niccolò, Luigi Ciatti, è intervenuto tra una delibera e gli altri atti per chiedere che non vengano mai spenti i riflettori sul caso del figlio.
“Ci sono due processi aperti, uno in Spagna e in uno in Italia, manca l'ultimo grado di giudizio, c'è la sentenza della Cassazione che mi auguro sia quella italiana. C'è una richiesta di cattura ma sappiamo che gli spagnoli non lo stanno cercando” ha dichiarato il padre di Niccolò Ciatti, non nascondendo l’amarezza ma ribadendo la speranza che qualcosa possa cambiare.
“Sappiamo che gli spagnoli non lo stanno cercando, ce lo hanno detto chiaro e tondo tramite il nostro consolato. Potrebbe essere in Spagna ma nessuno lo cerca” ha aggiunto Luigi Ciatti, proseguendo: “Speriamo vada avanti almeno il procedimento italiano. Ci auguriamo che l'Italia tenda a una ricerca un po’ più seria”.
Per l’omicidio di Niccolò Ciatti, i magistrati della Corte d'appello di Roma hanno condannato il ceceno Rassoul Bissoultanov a 23 anni di carcere non riconoscendo l’aggravante della crudeltà ma solo i "futili motivi" dell'omicida. Lo stesso Bissoultanov è stato condannato a 15 anni di carcere in Spagna.
Dopo la fuga dalla Spagna e l’arresto in Germania, Bissoultanov era stato estradato ma la magistratura italiana aveva deciso di scarcerarlo per un cavillo sulla giurisdizione e così l’uomo era tornato in Spagna dove poi era stato condannato in primo grado nel 2022. “Tra la condanna e l’udienza successiva è passato un mese e lui ha avuto tutto il tempo per organizzarsi fuggire” aveva spiegato il padre di Niccolò, aggiungendo: “In una dichiarazione tramite consolato italiano a Barcellona, hanno detto che se casualmente viene fermato durante dei controlli lo arrestano ma loro non lo vanno a cercare”.