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Nessy Guerra, chiesta l’estradizione dell’ex: perché la 25enne e la figlia sono ancora bloccate in Egitto

L’ex marito di Nessy Guerra, la 25enne italiana bloccata in Egitto dopo essere stata accusata ingiustamente di adulterio, è stato arrestato il mese scorso e la magistratura italiana ne ha richiesto l’estradizione in Italia. La ragazza e sua figlia però sono ancora bloccate in Egitto, come spiegato a Fanpage.it da Agata Armanetti, l’avvocata della giovane.
A cura di Eleonora Panseri
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Nessy Guerra, 25 anni.
Nessy Guerra, 25 anni.

È una vittoria a metà quella di Nessy Guerra, la 25enne italiana bloccata in Egitto, a Hourgada, dopo essere stata accusata ingiustamente di adulterio dall'ex marito 35enne Tamer Hamouda. 

L'uomo, con cui la ragazza ha iniziato una battaglia legale per la custodia della figlia, è stato arrestato il mese scorso e la magistratura italiana ne ha richiesto l'estradizione in Italia dopo che la Procura di Genova ha aperto un fascicolo per maltrattamenti e tentata sottrazione di minore. Le due però sono ancora bloccate in Egitto.

L'inchiesta è partita dopo le denunce dell'avvocata della donna, la legale Agata Armanetti, raggiunta da Fanpage.it. "Io avevo presentato l'istanza per una rogatoria internazionale al Tribunale di Sorveglianza presso la Corte d'Appello di Genova subito, appena ho preso il caso. Abbiamo ottenuto questo ordine restrittivo per metterlo in stato di fermo e le autorità egiziane lo hanno arrestato", ha spiegato.

L'arresto, come confermato dall'avvocata, risale al mese di ottobre ma la notizia, su indicazione dell'Ambasciata italiana a Il Cairo, non era stata divulgata. "Intanto, il 5 di novembre si è tenuta l'udienza d'appello per decidere sull'affidamento della minore. – prosegue la legale – Si sarebbero dovuti presentare Hamouda, il suo avvocato e sua madre che, in primo grado, aveva ottenuto la custodia a seguito delle accuse di adulterio che l'ex marito le aveva rivolto a Nessy".

Accuse che sono in seguito decadute per ben due volte. Il caso di adulterio è stato chiuso, poi fatto riaprire dall'ex marito e alla fine archiviato. Alla nuova udienza, non solo non è apparso il padre della bambina, che si trova in prigione e non è potuto uscire, ma non si sono presentati nemmeno l'avvocato e la madre, come racconta Armanetti.

"Il legale egiziano di Nessy ha così presentato tutti i documenti relativi all'archiviazione del caso di adulterio, un certificato per dimostrare l'ottima salute della bimba e ha chiesto di nuovo che la minore venga affidata a Nessy e, in subordine, alla nonna materna".

Le prossime udienze sono state fissate per il 4 dicembre e per il 5 gennaio. "Nessy però adesso si sta chiedendo perché debba rimanere ancora lì con la bimba", ha detto l'avvocata della ragazza. La minore ha infatti ottenuto il passaporto che però, in via cautelare, è detenuto dalla nostra Ambasciata. "Lei vuole solo tornare a casa", prosegue Armanetti.

Ora il giudice del Tribunale penale di Hourgada sta vagliando tutta la documentazione inviata dalla Corte d'Appello di Genova, tradotta e legalizzata, al fine di concedere l'estradizione perché non esiste una convenzione tra l'Italia e l'Egitto. La magistratura egiziana dovrà quindi valutare se rimandarlo in Italia o meno.

Tamer Hamouda ha a suo carico una condanna definitiva a 2 anni, 11 mesi e 27 giorni per reati commessi nei confronti di un'altra donna, due procedimenti aperti e uno che si sta per aprire, dopo le denunce per maltrattamenti in famiglia, per tentativo di sottrazione di minore e per revenge porn presentate dall'avvocata Armanetti.

"Il problema è che il fermo viene rinnovato ogni 7 giorni e il magistrato potrebbe cambiare idea e decidere di far uscire Hamouda dal carcere", dice la legale. L'uomo in questi mesi ha continuato a minacciare di portare via la bambina alla madre che è dovuta scappare più volte e andare a vivere in una località protetta. Hamouda è anche arrivato a promettere una ricompensa a chi gli avesse indicato il luogo dove l'ex moglie e la bimba erano state nascoste.

"Stiamo cercando di intervenire sul blocco all'espatrio della bambina, ottenuto dal padre e disposto dal tribunale egiziano, visto che la permanenza sua e di Nessy nel Paese è comunque rischiosa. – conclude l'avvocata – La bambina ha la doppia cittadinanza e sarebbe più al sicuro in Italia, piuttosto che in una località protetta in Egitto. Bisogna intervenire per fare in modo che lei e la mamma tornino a casa".

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