Nessuno voleva assumerla perché trans, Laura racconta la sua battaglia contro la discriminazione
Ora il lavoro è riuscita a trovarlo Laura Bisetto, 28enne residente a Treviso, dopo che il suo curriculum era stato più volte scartato perché trans. A "tradirla" era sempre stata la sua carta d'identità. Nonostante la sacrosanta libertà di intraprendere un percorso di transizione, a far cadere sempre un niet sulle sue assunzioni era stato proprio il pregiudizio, da parte di alcuni datori di lavoro, su questa sua scelta. Laura Bisetto ha spiegato a Fanpage.it: "Ora ho un lavoro, sono stata scelta per le mie competenze come dovrebbe accadere in qualsiasi paese civile e mi trovo benissimo. Mi auguro che un giorno sia così per tutte quante noi".
Guardando a quanto è accaduto negli scorsi giorni e nella sua storia recente Laura Bisetto ancora stenta a credere che certi pregiudizi possano trovare spazio in Italia: "Quando ho iniziato a cercare lavoro, purtroppo avevo già preventivato che avrei sicuramente vissuto degli episodi di questo tipo". La sua voce al telefono è ancora un po' tremante. Sa benissimo che la notizia riguarda una questione che in realtà dovrebbe essere normalità. "Dopo quegli episodi, mi ero abbattuta e mi sono chiusa, in un certo modo mi ero anche arresa dando per scontato che dovesse essere così visto che in Italia non c'è nessuna legge che ci tutela quando noi transessuali ci mettiamo alla ricerca di lavoro".
Ad aiutarla a rialzare la testa per trovare la forza di denunciare pubblicamente queste discriminazioni è stata un'amica: "Mi ha aiutato a non arrendermi. Non ho voluto dargliela vinta. Non mi sono piegata di fronte ai pregiudizi e ora posso dire di aver vinto io". Laura Bisetto ha trovato lavoro e i nuovi colleghi sono oramai cordialissimi con lei. "Ora guardo al DDL Zan con la speranza della sua approvazione perché questa legge andrebbe a tutelare noi transessuali non soltanto nel momento della ricerca del lavoro ma anche all'interno di un'azienda quando si decide di effettuare una transizione che comprenda una carriera alias".
Laura Bisetto è una voce in mezzo molte altre inascoltate: "Molte persone transessuali sono costrette a perdere il lavoro per le loro scelte e sono costrette a cercarne un altro per poi essere nuovamente esposte a episodi di discriminazione che non dovrebbero più trovare spazio nella nostra società. Siamo stanche e vogliamo essere rispettate anche noi".