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Neonato nasce senza lungo tratto di esofago, doppia operazione di 14 ore per consentirgli di mangiare

Il doppio intervento sul bimbo di 4 mesi al Policlinico di Modena dove sono riusciti a cambiare la vita di al piccolo nato con una grave malformazione che, se non corretta, lo avrebbe costretto ad alimentarsi con un sondino.
A cura di Antonio Palma
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Due interventi di sette ore ciascuno, a distanza di 10 giorni l’uno dall’altro, così al Policlinico di Modena sono riusciti a cambiare la vita di un bambino di soli 4 mesi nato con una grave malformazione che, se non corretta, lo avrebbe costretto ad alimentarsi con un sondino.

Al piccolo infatti mancava un tratto di esofago di 12 centimetri ma, attraverso un intervento di ricostruzione in toracoscopia, una tecnica di chirurgia mini-invasiva, il bimbo ha potuto gradualmente alimentarsi normalmente.

Il doppio intervento chirurgico, effettuato nei giorni scorsi dall’equipe di Chirurgia Pediatrica del Policlinico diretta dal dottor Pier Luca Ceccarelli, infatti è perfettamente riuscito e il piccolo ora sta bene tanto che è stato dimesso, in tempo per trascorrere le festività di Natale a casa coi genitori.

Si tratta del primo intervento su un neonato così piccolo a Modena e in generale tra i primi in Italia, possibile anche grazie a una precoce diagnosi avvenuta prima che il neonato nascesse.

Prima di raggiunge il peso e la dimensione adatta per una operazione così delicata, infatti, il piccolo è stato preso in carico dal reparto di Neonatologia e nutrito grazie a un sondino fino ai 4 mesi.

Il piccolo era affetto da atresia esofagea cioè un'interruzione dell'esofago spesso associata all'anomala presenza di una comunicazione con la trachea, la quale ha il compito di permettere il passaggio dell'aria nei polmoni. Si tratta di una malformazione, che colpisce un neonato su 3.000 ma Le cause sono ad oggi sconosciute e si deve intervenire chirurgicamente.

"Nel nostro caso si trattava di un’interruzione di 12 centimetri che su un neonato è enorme. L’intervento in toracoscopia ha consentito di agire sulla malformazione e il piccolo oggi si alimenta correttamente ed è stato dimesso" ha spiegato il dottor Pier Luca Ceccarelli.

I medici sono intervenuti in due momenti diversi. La prima operazione  ha consentito di avvicinare i due lembi dell’esofago sino a circa 3 centimetri. Dopo dieci giorni quando i tessuti si sono stabilizzati, è arrivato il secondo intervento che ha consentito di unire i due lembi.

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