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Neonato morto nella culla termica di Bari, depositata la perizia della Procura: le prime indiscrezioni

Le prime indiscrezioni dopo la perizia irripetibile, commissionata dalla Procura, sulle tracce di liquido trovato sul tappetino e su alcuni frammenti di organi del neonato trovato morto a inizio gennaio nella culla termica della parrocchia di San Giovanni Battista.
A cura di Susanna Picone
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Sembrerebbe confermata anche dalle ultime indagini la prima ipotesi formulata in sede autoptica secondo cui il neonato trovato a inizio gennaio morto nella culletta termica della parrocchia di San Giovanni Battista, a Poggiofranco a Bari, era stato abbandonato ancora in vita. E sarebbe morto in quella culla, una morte attribuibile a uno stato di ipotermia, poche ore dopo che qualcuno lo aveva lasciato lì.

Come anticipa oggi il Quotidiano di Puglia, è stata depositata la perizia irripetibile commissionata dalla Procura sulle tracce di liquido trovato sul tappetino e su alcuni frammenti di cuore e cervello del neonato. Ad effettuare gli esami, chiamato dai magistrati titolari dell’inchiesta Ciro Angelillis e Angela Morea, è il genetista dell'università di Pavia Carlo Previderè, lo stesso del caso Yara Gambirasio.

E dalle prime indiscrezioni riportate dal quotidiano, ancora non confermate ufficialmente, gli esami avrebbero stabilito che quel liquido sarebbe urina appartenente al neonato. Anche i risultati degli esami effettuati sui frammenti degli organi, prelevati in sede di autopsia, sembrerebbero appunto confermare l’ipotesi secondo cui il neonato era stato abbandonato quando era ancora in vita.

Sulla vicenda indagano gli uomini della squadra mobile della Questura di Bari e al momento sono stati aperti due fascicoli di indagine. Il primo, contro ignoti, con l’ipotesi di reato di abbandono di minore con conseguente morte e il secondo, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo nei confronti del parroco della chiesa don Antonio Ruccia e del tecnico Vincenzo Nanocchio, che nel 2014 aveva installato la culla termica e che qualche giorno prima della tragedia di gennaio era stato chiamato per effettuare un intervento di manutenzione.

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