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Neonato morto a Torino dopo la recisione dell’aorta: tre medici rinviati a giudizio per omicidio

Imputati per omicidio colposo il primario di chirurgia del Regina Margherita Francesco Gennari, il chirurgo Paolo Lausi e l’anestesista Daniele Mirabile.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio
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Prenderà il via il 19 settembre prossimo davanti al gup Agostino Pasquariello l’udienza preliminare per la morte del bambino di 9 mesi a cui venne erroneamente recisa l’aorta durante un intervento chirurgico in cui doveva essere corretta una malformazione polmonare. Gli indagati, inizialmente otto, secondo il pm Francesco La Rosa sono scesi a tre e devono rispondere dell’accusa di omicidio colposo: si tratta del primario di chirurgia del Regina Margherita Francesco Gennari (difeso dall’avvocato Vittorio Nizza), del chirurgo Paolo Lausi (assistito da Monica Muci) e dell’anestesista Daniele Mirabile (assistito dall’avvocata Fabrizia Bussolino).

Stando a quanto emerso nel dispositivo di richiesta di rinvio a giudizio il 16 aprile 2021 il bambino, dopo il ricovero, venne operato "non da un chirurgo pediatrico esperto in chirurgia toracica infantile bensì da Paolo Lausi, medico per adulti (in servizio alle Molinette, ndr)" che gli tagliò l’aorta toracica "invece di occludere il vaso sanguigno anomalo" che doveva essere sezionato.

Secondo il pubblico ministero Francesco La Rosa però quel giorno gli errori furono anche altri: l’anestesista Daniele Mirabile non avrebbe “attuato un’idonea ininterrotta osservazione clinica e predisposto adeguati strumenti di monitorizzazione continuativa con accertamento dei parametri dell’ossigenazione, della perfusione dei tessuti corporei e della pressione sanguigna del bimbo (con strumenti quali il pulsossimetro e il posizionamento di cateteri) così da non accorgersi in tempo dell’errore commesso dal chirurgo". Insomma, per il pm vennero commesse gravi leggerezze che contribuirono a determinare il decesso del piccolo.

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