Neonato abbandonato vicino ai rifiuti: “I piedi spuntavano da una busta, ora vorremmo adottarlo”
Alle 18.30 di sabato 13 gennaio fa freddo ed è già buio. A Villanova Canavese, paesino di poco più di mille abitanti in provincia di Torino, quasi tutti i negozi sono chiusi e le famiglie sono già a casa per la cena.
È Casey Laforet, figlio 15enne di Paolo, che sente per primo qualcosa, un miagolio soffocato, vicino ai due bidoni della spazzatura proprio a fianco del grande portone di metallo che separa la loro casa dalla strada: era il gemito di un neonato che era stato da poco abbandonato.
Casey si avvicina e si spaventa. "Mi sembrava come un gatto – racconta a Fanpage.it – ma avevo capito che non lo era. Sono corso subito a casa a chiamare mio padre".
"Quando mi sono avvicinato – racconta Paolo Laforet – ho visto una busta rossa e dentro infilato dalla testa c'era un fagottino. Potevo vedere spuntare dalla busta le gambette. Era tutto viola dal freddo, aveva la pelle del viso indurita".
"L'abbiamo portato dentro casa e l'abbiamo coperto con degli asciugamani caldi. Aveva ancora il cordone ombelicale attaccato e la placenta. Non sono un medico ma quel bambino avrà avuto al massimo 2 ore".
Una volta dentro il piccolo, un maschietto, viene riscaldato. "Abbiamo allertato le forze dell'ordine e l'ambulanza, sono arrivati quasi subito e sappiamo che il bambino per fortuna sta bene. Se ce ne fossimo accorti anche solo un quarto d'ora dopo, con questo freddo…".
Villanova Canavese è un piccolo paese. "Ci conosciamo tutti – spiega Paolo Laforet – e non ho visto donne della zona in stato interessante. Secondo la mia opinione è una persona di fuori, ma una persona che conosce però questa zona e sa che questa strada non ha nemmeno una telecamera di sicurezza".
Paolo Laforet ha una moglie e 3 figli, di cui uno fuori casa, con una famiglia tutta sua. "Abbiamo già chiesto più di una volta di poter adottare il bambino. Sappiamo che è un percorso lungo, ma sarebbe bello ricevere una telefonata in cui ci dicono che può diventare uno della nostra famiglia".