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Neonato abbandonato a Taranto, madre vuole riconoscerlo: “Avevo paura di perdere il lavoro”

La donna, badante georgiana di 23 anni, voleva già farlo questa mattina ma un problema burocratico glielo ha impedito. Agli inquirenti ha spiegato di aver agito in “un momento di sbandamento e di disorientamento”
A cura di Biagio Chiariello
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Vuole riconoscere il neonato dato alla luce pochi giorni e abbandonato vicino a un cassonetto a Taranto. Georgiana, 23enne, ha spiegato che ha agito in preda a "un momento di sbandamento e di disorientamento". Dice che era stata assunta da poco come badante e che aveva paura di perdere il lavoro.

La ragazza, che lunedì aveva già manifestato l'intendimento di vedere il proprio figlio e di allattarlo, anche se poi non c'era stato un seguito concreto, oggi 16 agosto ha espresso al suo avvocato, Francesco Zinzi, di Taranto, la volontà del riconoscimento. Riconoscimento che però non è potuto avvenire per un problema pare burocratico.

Dopo 10 giorni dalla nascita, come previsto dalla legge, sarebbe scattata la procedura di adottabilità per il piccolo Lorenzo, questo il nome che i medici dell'ospedale Santissima Annunziata hanno dato al bimbo, ora ricoverato in osservazione al reparto di Terapia intensiva neonatale, così come la stessa madre, nel reparto in Ostetricia.

La 23enne avrebbe un compagno da cui è separata. E un altro figlio di 4 anni che vive in Georgia. Ha dato alla luce il neonato nel pomeriggio di venerdì scorso nel bagno della casa dell'anziana dove lavorava come badante. Sabato all'alba lo ha lavato e avvolto in un lenzuolino, quindi l'ha lasciato in una borsa di tela vicino a quel bidone, dove poi alle 7 l'ha scoperto una donna che portava a spasso il proprio cane, attratta dai pianti del neonato.

Ora indagata per abbandono di minore, non ha effettuato alcuna visita di controllo durante la gravidanza. Lorenzo comunque sta bene ed è nato nei termini.

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