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Neonato abbandonato a Taranto: la madre l’ha allattato e vuole riconoscerlo

La donna, una badante di nazionalità georgiana, ha manifestato l’intenzione di riconoscere il bimbo che aveva inizialmente abbandonato e ieri l’ha allattato.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio
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La 23enne georgiana che dopo aver dato alla luce un bimbo lo ha abbandonato in una busta per la spesa nei pressi di un cassonetto dei rifiuti a Taranto è tornata sui suoi passi e manifestato l'intenzione di riconoscere suo figlio: "La mia assistita – ha dichiarato l’avvocato Francesco Zinzi, legale della ragazza – ha espresso la volontà di riconoscere il figlio. Ieri mattina si è vestita e insieme siamo andati nell’ufficio che c’è in ospedale. Non è stato possibile formalizzare il riconoscimento per problematiche di natura burocratica che sono certo saranno risolte in tempi brevi".

L’iter si sarebbe bloccato a causa della posizione della donna, arrivata in Italia per lavorare come badante, ma priva, stando a quanto si è appreso, del permesso di soggiorno. Sul punto si stanno effettuando tutti gli accertamenti del caso che, ad ogni modo, non potranno ostacolare la volontà di riconoscere il bambino. Un passo che va incasellato nel procedimento aperto dalla procura minorile subito dopo il ritrovamento del neonato. Sull’affidamento e sulla valutazione della situazione resta comunque alta l’attenzione della procura guidata dal procuratore Antonella Montanaro. Ieri mattina in ospedale si è recata anche la pm Stefania Ferrieri Caputi, titolare del procedimento aperto dalla procura minori.

Secondo quanto riferito dagli investigatori, alla base del gesto compiuto dalla donna, già madre di un bambino di 4 anni rimasto nel suo Paese d'origine, ci sarebbe la paura di perdere il lavoro da badante.

"La signora – ha aggiunto l’avvocato Zinzi – è stata netta sulla sua decisione di riconoscere il bambino. Intende anche cambiare il nome di Lorenzo che è stato dato al figlio dai medici dell’ospedale dopo il suo ritrovamento".  Nel pomeriggio di ieri, stando a quanto si apprende da fonti sanitarie, la giovane, così come aveva richiesto, ha anche avuto la possibilità di riabbracciare il figlio nonché di allattarlo nell’ospedale Santissima Annunziata, nel quale sono entrambi ricoverati.

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