Neonati sepolti in giardino a Parma, il giorno dell’arresto Chiara chiese di salutare di persona gli amici
Secondo la Procura, i genitori della 21enne ora agli arresti domiciliari con l'accusa di aver ucciso e sepolto in giardino i suoi due bimbi appena nati, non sapevano delle gravidanze. A scagionarli per il momento vi è un'intercettazione, secondo quanto racconta la trasmissione Quarto Grado, che riguarderebbe la madre della 21enne.
Nonostante le convinzioni delle autorità sul ruolo della famiglia della 21enne, i cellulari dei genitori della giovane restano per il momento sotto sequestro. Quello che per ora appare certo anche da quanto emerso dalla ricostruzione del caso fatta dal programma Mediaset, è che i familiari della giovane non hanno fatto domande sui possibili dettagli fuori posto nella quotidianità della figlia. Per chi indaga, molto probabilmente non se ne sono accorti.
Così, mentre i genitori si trovavano al saggio di pianoforte del fratello, la 21enne partorisce il suo primo figlio poi sepolto in giardino appena nato. Il tutto è avvenuto il 12 maggio 2023, ma si è ripetuto anche diversi mesi dopo, quando la studentessa ha dato alla luce un secondo figlio per poi seppellirlo in un'altra buca del giardino della villetta nel Parmense dove ora è agli arresti domiciliari.
Per le autorità, la ragazza avrebbe fatto tutto da sola, nascondendo la gravidanza ai familiari, al fidanzato e agli amici. Nelle foto scattate e postate online nel periodo delle due gravidanze, infatti, la ragazza avrebbe continuato a posare con drink alcolici e sigarette tra le dita. Nessuno ha sospettato che potesse esserci qualcosa che non andava, né prima né dopo i due delitti.
Gli amici della ragazza restano sotto la lente di ingrandimento dalle autorità, anche se per il momento non è emersa alcuna prova di un loro coinvolgimento nella vicenda. Il 20 settembre, la 21enne è stata arrestata e posta ai domiciliari. Lo stesso giorno la giovane avrebbe chiesto di rivolgere personalmente un ultimo saluto alla comitiva.
Al momento la Procura valuta di ricorrere al Riesame e di chiedere per la 21enne la custodia in carcere invece della detenzione domiciliare. Per le autorità, infatti, i domiciliari non sarebbero una misura sufficiente per la 21enne, soprattutto se (come per il momento sembra essere confermato) il primo figlioletto sepolto fosse davvero nato vivo.