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Neonati sepolti in giardino a Parma

Neonati sepolti a Parma, la madre racconta come ha partorito. I genitori intercettati: “Cosa hai fatto?”

Emergono nuovi dettagli su quanto accaduto a Traversetolo, in provincia di Parma, dove Chiara, 21 anni, ha partorito due neonati, a circa un anno di distanza l’uno dall’altro, e li ha sepolti nel giardino della sua casa. “Ho provato a scuoterlo, non respirava e l’ho messo in giardino”, avrebbe raccontato la ragazza in un interrogatorio avvenuto lo scorso 10 settembre.
A cura di Eleonora Panseri
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Emergono nuovi dettagli su quanto accaduto a Traversetoloin provincia di Parma, dove Chiara, studentessa di 21 anni, ha partorito due neonati, a circa un anno di distanza l'uno dall'altro, e li ha sepolti nel giardino della sua abitazione. "Ho provato a scuoterlo, non respirava e l'ho messo in giardino", avrebbe raccontato la ragazza in un interrogatorio avvenuto lo scorso 10 settembre.

In quell'occasione la 21enne aveva risposto alle domande degli investigatori sulla nascita del primo bambino che, in base a vari riscontri, sarebbe nato il 12 maggio dello scorso anno. Il contenuto dell'interrogatorio è stato riportato dalla Gazzetta di Parma, durante l'incontro Chiara aveva spiegato di aver avuto le contrazioni e di aver partorito "in camera, di notte".

"Ho tagliato il cordone ombelicale", aveva aggiunto. Questo elemento, emerso anche nei mesi scorsi, ha fatto ipotizzare che il piccolo possa essere morto per emorragia, come accaduto anche al fratellino nato ad agosto 2024. Il corpo del secondo neonato è stato ritrovato due giorni dopo la nascita, il 9 agosto. A distanza di pochi giorni era stato scoperto anche il secondo, nato a maggio 2023.

La giovane è attualmente indagata per omicidio volontario. In un altro interrogatorio, avvenuto subito dopo il primo ritrovamento di cadavere, sul secondo bimbo da lei partorito Chiara aveva riferito: "Aveva gli occhi aperti, ma non emetteva suoni".

Quando la notizia del ritrovamento dei due corpi ha travolto la sua famiglia, i genitori nelle intercettazioni, come riporta ancora la Gazzetta, avrebbero rivelato la loro totale estraneità ai fatti.

"Che cosa hai fatto? Sei stata tu? Così si va in galera", le avrebbero detto. Nel successivo interrogatorio Chiara aveva invece negato di avere indotto entrambi i parti, nonostante le ricerche sul web effettuate dalla ragazza indicherebbero tutto il contrario.

Il 17 ottobre scorso il tribunale del Riesame ha accolto integralmente l’appello della Procura di Parma che, fin dal primo momento, aveva chiesto il carcere per la 21enne. Chiara per ora però si trova ancora ai domiciliari visto che l'esecuzione della misura cautelare è stata sospesa fino alla decisione definitiva e bisognerà attendere l'eventuale ricorso in Cassazione.

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