video suggerito
video suggerito
Neonati sepolti in giardino a Parma

Neonati morti a Parma, la difesa di Chiara prova a evitarle il carcere: “Troppo nota, non può più uccidere”

La considerazione dell’avvocato difensivo della 21enne di Vignale di Traversetolo, insieme ad altre argomentazioni, fa parte dell’istanza con la quale il legale ha cercato di controbattere alle richieste di carcere dei pm davanti al tribunale del Riesame.
A cura di Antonio Palma
33 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La terribile storia di Chiara è ormai troppo nota e per questo la 21enne accusata dell’omicidio dei due figlioletti appena nati in provincia di Parma non potrebbe più reiterare il reato e cioè uccidere altri bimbi. Così la difesa della giovane ha provato a evitarle il carcere in attesa del processo a suo carico. La considerazione dell'avvocato difensivo, insieme ad altre argomentazioni, infatti fa parte dell'istanza con la quale il legale ha cercato di controbattere alle richieste di carcere dei pm davanti al tribunale del Riesame di Bologna.

“Dal momento che la vita dell'indagata viene pubblicamente vivisezionata, spettacolarizzata, giudicata, di qui ai prossimi anni certamente non si verificheranno più le condizioni che hanno consentito la realizzazione delle condotte (nascoste) oggetto di imputazione" scrive infatti l'avvocato nell'istanza resa nota da Repubblica. In pratica la vita di Chiara è così sotto i riflettori che sarebbe impossibile per lei commettere un crimine, sostiene l'avvocato.

Considerazioni che però non hanno convinto i giudici che nel dicembre scorso hanno disposto il carcere per la giovane, accogliendo la richiesta della Procura di Parma. La 21enne, che al momento rimane agli arresti domiciliari e non è mai andata in carcere, attende ora di sapere come trascorrerà il resto dei mesi che la separano dal processo.

Pur disponendo il carcere sia per l’accusa di omicidio del neonato morto ad agosto 2024 sia per le soppressioni di cadavere del piccolo e dell’altro neonato, nato nel maggio del 2023, infatti, le decisioni dei giudici bolognesi sono rimaste inapplicate. Lo stesso Tribunale ha disposto la sospensione dell’esecuzione della misura fino alla definitiva decisione della Corte di Cassazione che si esprimerà a febbraio.

Intanto Chiara è tornata a vivere nella villetta famigliare di Vignale di Traversetolo dove i neonati sono stati partoriti e poi seppelliti in giardino, a distanza di un anno l'uno dall'altro. Accanto a lei i genitori che per la difesa sono sufficienti a controllarla ma che per Pm e Tribunale bolognese non bastano perché il loro controllo non è "equiparabile in nessun modo a quello connesso al regime della custodia in carcere".

33 CONDIVISIONI
48 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views