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Neonati sepolti in giardino a Parma

Neonati morti a Parma, la datrice di lavoro della 21enne: “Chiara in piscina non toglieva mai la maglietta”

Il racconto della responsabile del centro estivo dove lavorava Chiara, la 21enne accusata di aver ucciso e sepolto i suoi due neonati nel giardino della sua casa di Traversetolo. “In piscina non si toglieva mai la maglia, anche nelle giornata più calde”, ha riferito, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare con cui il giudice ha disposto i domiciliari per la ragazza che così tentava di nascondere la gravidanza in atto.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio
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"Chiara in piscina non si toglieva mai la maglia. La cosa non ci ha meravigliato più di tanto, perché spesso anche le altre erano in piscina con la maglia. Ma a volte, nelle giornata più calde, ce la siamo tolta, ma lei mai".

A raccontare questo particolare della vita di Chiara, la 21enne accusata di aver ucciso e seppellito i suoi due neonati nel giardino della sua casa di Traversetolo, nel Parmense, è la responsabile del centro estivo dove la ragazza lavorava come animatrice.

Le informazioni riferite dalla donna, sentita dagli inquirenti durante la fase delle indagini, sono riportate nelle 109 pagine di ordinanza di custodia cautelare con cui il giudice il 19 settembre scorso ha disposto gli arresti domiciliari per la ragazza, attualmente indagata per omicidio volontario.

Come si legge nelle carte, nonostante la responsabile del centro estivo avesse rapporti molto stretti con Chiara, dalle indagini è emerso che non ha mai sospettato che potesse essere incinta "sia perché non presentava i segni esterni (pancia e seno), sia per il suo stile di vita, caratterizzato dall'uso smodato di bevande alcoliche, sigarette, caffè e uso di sostanze stupefacenti".

"Nel periodo di collaborazione che abbiamo avuto, nelle varie pause e apertitivi che abbiamo fatto insieme, ha consumato, senza alcun problema […] bevande alcoliche, tipo Spritz, caffè e mangiare verdure crude senza particolari precauzioni", conferma la donna durante il colloquio con gli investigatori.

"Inoltre, di questo gruppo di ragazze (quello con cui lavorava la 21enne, ndr) solo Chiara fuma sia le sigarette elettroniche che quelle classiche", aggiunge la responsabile.

Come hanno sottolineato più volte gli inquirenti, la 21enne avrebbe nascosto a tutti, familiari, amici e conoscenti, le due gravidanze e i conseguenti parti, il primo risalente al mese di maggio del 2023 e il secondo avvenuto nei primi di agosto 2024. In entrambe le occasioni avrebbe mentito più e più volte e continuato a condurre la sua vita come se niente fosse.

"Le mie collaboratrici si lamentavano anche di dolori mestruali, ricordo che Chiara sicuramente l'ha fatto recentemente. Dico con certezza che l'ultima settimana di luglio, quella che va dal 29 al 4 agosto, aveva il ciclo mestruale, o almeno così mi ha riferito", spiega ancora la donna, riferendo una delle tante bugie della 21enne che il 7 agosto avrebbe dato alla luce il suo secondo bambino, successivamente seppellito nel giardino.

La responsabile riferisce poi anche l'episodio della maglietta, un particolare al quale non aveva dato molto peso ma che aveva assunto tutta un'altra importanza alla luce dei fatti emersi.

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