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Neonati sepolti in giardino a Parma

Neonati morti a Parma, la 21enne arrestata per infanticido: “Avevo paura del giudizio degli altri”

Avrebbe detto che temeva “il giudizio degli altri” Chiara, la ragazza di 21 anni arrestata con l’accusa di aver ucciso i suoi due neonati e di averli sepolti nel giardino della sua casa di Traversetolo, nel Parmense. Ieri per lei sono stati disposti gli arresti domiciliari e in una lunga conferenza stampa sono stati esposti i dettagli delle indagini svolte in questi mesi.
A cura di Eleonora Panseri
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Avrebbe detto che temeva "il giudizio degli altri" Chiara, la ragazza di 21 anni arrestata con l'accusa di aver ucciso i suoi due neonati e di averli sepolti nel giardino della sua casa di Traversetolo, nel Parmense. Ieri, venerdì 20 settembre, per lei sono stati disposti gli arresti domiciliari e in una lunga conferenza stampa sono stati esposti i dettagli delle indagini svolte in questi mesi.

La 21enne, studentessa di Scienze della formazione, avrebbe partorito il secondo bambino nella notte tra il 6 e 7 agosto "in assoluta solitudine" nella taverna della casa dove dormiva, avrebbe "tagliato il cordone ombelicale mediante uso di forbici trovate in cucina". Sarebbe svenuta e poi, dopo aver ripreso i sensi, avrebbe seppellito il neonato.

Il giorno dopo sarebbe partita con la famiglia per gli Stati Uniti. Durante gli interrogatori avrebbe ammesso di averli messi proprio lì, nel giardino di casa, "per averli vicino".

Gli inquirenti contestano alla 21enne anche la premeditazione perché avrebbe maturato il disegno di voler "portare avanti la gravidanza con l’obiettivo di sopprimere il proprio figlio" ha spiegato il procuratore capo di Parma Alfonso D'Aquino.

La morte del primo neonato risalirebbe al 12 maggio 2023, giorno in cui la famiglia aveva il saggio di pianoforte di un altro figlio e quando, accampando una scusa, la ragazza sarebbe rimasta solo in casa. La seconda al 7 agosto. Secondo i magistrati, la 22enne non avrebbe mai mostrato il desiderio di tenere i bambini, nonostante lei abbia sostenuto il contrario durante gli interrogatori.

E mentre era incinta avrebbe fatto ricerche su Google per nascondere la gravidanza e trovare un modo per uscire da quella situazione: sul telefonino avrebbe digitato frasi come "Come non far vedere la pancia", "Come avere un aborto", come acquistare "erbe e misoprostolo" (un farmaco che poteva provocare la perdita del feto, ndr).

Nessuno però si sarebbe accorto mai di nulla. Né i genitori, né le amiche. A loro Chiara avrebbe parlato di cicli particolarmente "abbondanti", avrebbe tentato di nascondere quelle gravidanze indesiderate mangiando poco e vestendosi con abiti ampi.

Conducendo nel mentre una vita "normale", fatta di shopping, uscite con le amiche, aperitivi e pranzi in famiglia. Avrebbe fatto tutto da sola per il timore di venire giudicata, sostiene.

Giudicata anche dal fidanzato, padre di entrambi i neonati, tenuto all’oscuro di tutto, secondo la Procura, e con cui avrebbe un rapporto fatto di alti e bassi. Fino al 19 agosto, quando lei gli ha raccontato tutta la verità, durante un incontro in caserma.

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