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Neonati sepolti in giardino a Parma

Neonati morti a Parma, il dolore del fidanzato di Chiara: “Vorrei riuscire a guarire da tutto questo”

Chiede riserbo e silenzio da ora in poi il fidanzato di Chiara, la 21enne di Traversetolo arrestata con l’accusa di omicidio per aver partorito di nascosto e poi sepolto e occultato due neonati nel giardino della villetta di famiglia. “Vorrei che tutti mi capissero in questa situazione. Parlare è stato un momento liberatorio ma da ora in poi vorrei mantenere assoluto silenzio per guarire da tutto quello che mi è appena successo” ha spiegato il giovane.
A cura di Antonio Palma
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"Vorrei riuscire a guarire da tutto quello che mi è appena successo" lo ha dichiarato oggi il fidanzato di Chiara, la 21enne di Traversetolo arrestata con l'accusa di omicidio per aver partorito di nascosto e poi sepolto e occultato due neonati nel giardino della villetta di famiglia in provincia di Parma. Parole che confermano lo stato d'animo sofferente dell'uomo in questo momento difficile e che annunciano la volontà del giovane di chiudersi nel silenzio da questo momento in poi, dopo lo sfogo pubblico dei giorni scorsi.

"Sono state settimane molto difficili per me perché sono finito, mio malgrado, al centro di una storia non tanto bella" ha spiegato in un'intervista a Porta a Porta il giovane che è stato individuato dagli inquirenti come il padre dei due bimbi trovati morti. "Come ho già detto in più circostanze e nelle sedi opportune, io non sapevo nulla, non me l'aspettavo proprio e ha colpito anche me, come ha colpito tutti" ha ribadito il fidanzato di Chiara.

Secondo la procura di Parma, infatti, né lui né la famiglia della 21enne sapevano delle gravidanze che la giovane avrebbe tenuto nascosto a tutti prima di partorire di nascosto e seppellire i due piccoli. Una vicenda drammatica che però inevitabilmente ha coinvolto anche lui, sia dal punto di vista personale che mediatico.

"La mia vita privata è finita sotto la lente di ingrandimento sia di tutto il Paese che dei giornalisti e giustamente della Procura. Ho trovato i giornalisti sotto casa, davanti al mio posto di lavoro e in giro per le vie di Traversetolo, mattina e sera. Sono finito dentro a un frullatore" ha dichiarato ancora l'uomo, giustificandosi poi per l'intervista rilasciata alle Iene che tanto ha fatto discutere.

"Ho subito tutta questa pressione in un momento di debolezza e ho sentito l'esigenza di sfogarmi come ho fatto nell'intervista che è uscita. Lo sentivo proprio che dovevo farlo, è stato veramente liberatorio per me ma non avevo la percezione di quanto clamore mediatico potesse poi creare parlare anche solo per così poco" ha spiegato, aggiungendo: "Avrei dovuto mantenere il silenzio e lo farò da ora in poi nel rispetto delle indagini ancora in corso e nel tentativo di riprendere in mano la mia vita che ormai non ha una direzione molto giusta".

"Sarò sempre a disposizione delle forze dell'ordine per eventuali chiarimenti sulle indagini però da ora in poi vorrei mantenere assoluto silenzio e vorrei che mi lasciassero un po' stare. Vorrei riuscire a guarire da tutto quello che mi è appena successo", ha proseguito il ragazzo, concludendo:  "Vorrei che tutti capissero me in questa situazione. Ho parlato e penso di aver detto tutto quello che potevo dire. Vorrei un po' di stop, un momento di riflessione anche per me".

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