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Neonati sepolti in giardino a Parma

Neonati morti a Parma, Chiara torna a vivere nella villetta dove ha partorito e sepolto i piccoli

La giovane è tornata a vivere nella villetta famigliare di Vignale di Traversetolo dove i neonati sono nati e dove poi sono stati seppelliti in giardino, a distanza di un anno l’uno dall’altro. La 21enne si trova ai domiciliari in attesa della decisione della Cassazione sulla richiesta di carcere formulata dai pm.
A cura di Antonio Palma
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La 21enne accusata dell’omicidio dei due figlioletti appena nati in provincia di Parma è tornata a vivere nella villetta famigliare di Vignale di Traversetolo dove i neonati sono stati partorirti e poi seppelliti in giardino, a distanza di un anno l'uno dall'altro. La circostanza emerge dalle testimonianze dei vicini di casa della ragazza, che è ai domiciliari dopo la scoperta dei due corpicini nell’agosto scorso.

Alcuni residenti della zona, infatti, hanno riferito all’Adnkronos che hanno visto la giovane entrare e uscire dall’abitazione dove si sono consumati i fatti che le vengono contestati. La 21enne, che al momento è agli arresti domiciliari, si sarebbe trasferita con i famigliari nella villetta nei giorni scorsi a seguito del dissequestro dell’abitazione da parte della magistratura, avvenuto nei primi giorni di dicembre.

Finora la ragazza era rimasta ai domiciliari ma in un appartamento a Parma, sempre assieme ai genitori. La nuova sistemazione però potrebbe essere solo momentanea. A giorni infatti verrà fissata l’udienza della Cassazione che dovrà decidere definitivamente se la giovane potrà restare ai domiciliari in attesa del processo o se dovrà essere trasferita in carcere così come chiesto dalla Procura.

Ritenendo vi fossero i presupponiti per la reiterazione del reato, i pm avevano subito chiesto il carcere per la 21enne accusata di omicidio per aver partorito di nascosto e poi sepolto e occultato i due neonati nel giardino della villetta di famiglia. Il Gip però aveva valutato come sufficiente il controllo dei genitori nella casa di famiglia in attesa del giudizio e disposto i domiciliari.

Dopo l’appello della procura di Parma, il tribunale del Riesame nell’ottobre scorso aveva disposto il carcere per la giovane mamma di Parma che però non è mai andata in cella. I giudici bolognesi avevano disposto il carcere sia per l’accusa di omicidio del neonato morto ad agosto 2024 sia per le soppressioni di cadavere del piccolo e dell’altro neonato, nato nel maggio del 2023.

Per effetto di quanto disposto dal codice penale, però, il Tribunale ha disposto la sospensione dell’esecuzione della misura fino alla definitiva decisione della Corte di Cassazione che si esprimerà nei prossimi giorni.

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