Neonata rapita, la bugia di Rosa Vespa ai vicini per non farsi scoprire: “C’è il Covid, non venite in clinica”
Gli altri inquilini del palazzo in cui vivono Rosa Vespa (51 anni) e Acqua Moses (43 anni), i coniugi fermati per aver rapito la neonata a Cosenza, non avevano sospettato di nulla. Per nove mesi la donna aveva fatto credere di essere incinta. Nessuno però aveva immaginato che fosse tutta una finzione, "anche perché indossava vestiti sempre larghi", ha precisato un vicino di casa.
Che poi ha aggiunto: "Siamo stati tutti felici dell'annuncio della gravidanza. Rosa fisicamente è sempre abbondante. Poi metteva dei vestiti che in qualche modo mettevano in evidenza la pancia. Per quello che ne so ha sempre mostrato gli esiti delle ecografie, persino la morfologica. Quindi, che sospetti potevamo avere? Che si sappia, lei non ha mai chiesto alla madre o alla sorella di farsi accompagnare in occasione delle visite mediche. Del resto, è stata sempre molto indipendente". Nessuno chiedeva per delicatezza, tutti i residenti parlano di "questioni personali". Quindi nessuno non aveva mai fatto domande dirette. Anche il giorno del parto, o meglio del giorno che lei ha raccontato di aver partorito il suo bambino. Ma come ha organizzato tutto?
Il finto parto e la festa con le bomboniere della coppia fermata
Rosa Vespa ha annunciato la nascita di suo figlio l'8 gennaio. "Tutti eravamo felici", ha spiegato ancora il vicino di casa. Ma fin da subito la donna ha impedito ad amici e parenti di andare a trovarla in clinica: "Diceva che intanto in ospedale non facevano entrare nessuno perché c'era qualche caso di Covid. Dopo qualche giorno è tornata di nuovo a casa, ma senza bambino. Ha detto che lo avevano trattenuto per gli accertamenti".
E anche in questo caso nessun sospetto perché il clima era di festa. Rosa Vespa infatti si preparava ai festeggiamenti e a organizzare un piccolo party di benvenuto per il piccolo: "Aveva preparato le bomboniere, tantissimi dolci, ogni stanza, ogni oggetto addobbati a festa. Ha detto che poteva andare a prendere il bambino in clinica, che glielo avrebbero dato, e che festa poteva essere". Ma il bambino, anzi la bambina, non era la sua. Proprio durante la feste sono intervenuti i poliziotti che dopo l'allarme dalla clinica, e dopo aver visionato le telecamere di video-soveglianza, si erano messi sulle tracce della coppia: tutti i parenti quando hanno visto la polizia erano meravigliati, così come il marito di Rosa. Su di lui però si indaga per tutte le verifiche del caso. Entrambi sono comunque in stato di fermo.
Chi è la coppia che ha rapito la bambina
"Rosa era una ragazza sana e vivace. Aveva trovato l'amore con questo ragazzo, bravissimo. Un gran lavoratore e molto rispettoso di tutti", ha concluso il vicino di casa. La coppia però non aveva avuto bambini. "Quello che so è che è una famiglia sana, umile, di principi forti. La mamma di Rosa e la sorella Marina sono meravigliose. Non so darmi una spiegazione, ora c'è una famiglia distrutta".
Secondo il questore di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro, Rosa Vespa "stava costruendo la sua vita in maniera artificiosa". Forse perché la donna non poteva avere figli e per questo si era "creata una realtà virtuale per colmare il vuoto". Aveva creato quindi tutto ad arte, ma manca ancora da capire se avrebbe agito da sola o con complici. Il marito in primis. "Stiamo cercando di capire se questa messa in scena sia stata realizzata con complici", ha aggiunto il questore.
La mamma della piccola Sofia: "Non lascino mai il carcere"
Intanto a qualche ora dal rapimento di sua figlia, la madre di Sofia ha detto queste parole rivolgendosi alla poliziotta che ha contribuito all'indagine: "Promettimi che non lasceranno mai il carcere, che non me li vedrò più davanti". La donna si trova ancora ricoverata nella clinica Sacro cuore, dove ha partorito. Sarà dimessa con Sofia nella mattinata di domani 23 gennaio.