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Neonata rapita in ospedale e ritrovata a Cosenza

Neonata rapita e ritrovata a Cosenza, perché il marito di Rosa Vespa è stato scarcerato: parla l’esperto

Il commento a Fanpage.it di Daniele Bocciolini, avvocato penalista del Foro di Roma, sulla decisione del GIP di Cosenza di scarcerare Acqua Mosses, il marito di Rosa Vespa, accusata di aver rapito una neonata da una clinica privata.
A cura di Ida Artiaco
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“Il fatto che sia stata revocata la misura della custodia cautelare in carcere significa che al momento non sussistono i presupposti per il mantenimento in carcere ma non significa che il pm abbia richiesto l’archiviazione. Le indagini, pertanto, allo stato proseguono”.

Così Daniele Bocciolini, avvocato penalista del Foro di Roma, ha commentato la decisione presa oggi dal GIP di Cosenza di scarcerare Acqua Mosses, il marito di Rosa Vespa, accusata di aver rapito una neonata da una clinica privata. La piccola è stata ritrovata poco dopo e riaffidata alle cure della mamma, anche e soprattutto grazie alle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della struttura che hanno immortalato la coppia mentre portava via la bambina.

Il 43enne, assistito dall'avvocato Gianluca Garritano, si è detto totalmente estraneo, al rapimento della neonata e all'oscuro della finta gravidanza orchestrata dalla moglie. Quest'ultima, questa mattina nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ha ribadito al giudice di aver agito da sola escludendo la complicità di altre persone.

Secondo lei è giusta la misura della scarcerazione per il marito di Rosa Vespa, accusata di aver rapito la neonata a Cosenza?

"La notizia ha lasciato perplesso anche me. Se un pm però arriva a chiedere la scarcerazione per un fatto così grave e delicato subito dopo l’interrogatorio di garanzia, significa che ha ritenuto non sussistenti i cosiddetti “gravi indizi”. Come è noto, una misura cautelare può essere applicata o mantenuta solo in presenza di “gravi indizi di colpevolezza” e delle “esigenze cautelari”. È chiaro che la posizione del marito della donna rimane comunque da approfondire soprattutto alla luce delle testimonianze che verranno assunte nei prossimi giorni nonché degli ulteriori accertamenti sia sui telefonini che sugli impianti di videosorveglianza. Il fatto che sia stata revocata la misura della custodia cautelare in carcere significa che al momento non sussistono i presupposti per il mantenimento in carcere ma non significa che il pm abbia richiesto l’archiviazione. Le indagini, pertanto, allo stato proseguono".

Avvocato Daniele Bocciolini
Avvocato Daniele Bocciolini

Sulla base di quali elementi è stata presa questa decisione sull’uomo?

"Sulla base delle dichiarazioni rese dalla donna e da lui, ritenute pienamente attendibili. In sostanza, la donna avrebbe posto in essere una vera e propria messa in scena. Il marito era davvero convinto che la donna fosse in stato di gravidanza. La moglie avrebbe fatto di tutto per far credere a lui e alle persone intorno a loro che aspettasse un bambino. Sembrerebbe che l’8 gennaio, la data dell’annuncio della nascita del figlio sui social, Rosa Vespa si fosse allontanata da casa, per recarsi da sola in un hotel. Probabilmente avrebbe fatto credere al marito che andava a partorire. Gli avrebbe anche mostrato in questi mesi finte ecografie. Nei giorni successivi, per prendere tempo, avrebbe raccontato al marito che il neonato doveva essere trattenuto in clinica per alcune cure. Poi avrebbe fatto irruzione, accompagnata dal marito, nella clinica per rapire la piccola. Certamente, è singolare che non si sia mai accorto di nulla; altrettanto anomala la circostanza che la donna si allontani da casa per partorire da sola, e che il marito non la vada nemmeno a trovare".

Cosa succede adesso? Verrà risentito?

"Sì, allo stato resta indagato per concorso in sequestro di minore, salvo diverse disposizioni da parte del pm. Certamente sarà importante la sua collaborazione nelle indagini, per ricostruire la personalità e la condotta criminosa posta in essere dalla signora Vespa".

La moglie è accusata di sequestro di minore. Cosa rischia?

"Risulta indagata per sequestro di minore, che prevede una pena fino a 15 anni di reclusione".

Potrebbe essere valutata incapace di intendere e volere? Cosa cambierebbe in questo caso?

"La difesa chiederà sicuramente una perizia psichiatrica anche per valutare la personalità di questa donna. Qualora dovesse emergere un disturbo della personalità, tale da diminuire la capacità di intendere o di volere, il cd. “vizio parziale di mente”, potrebbe essere riconosciuta una riduzione della pena; qualora invece dovesse emergere un “vizio totale di mente”, la capacità di intendere sarebbe esclusa, e pertanto, la stessa non sarebbe punibile. Sarebbe sicuramente sottoposta alla misura di sicurezza della R.E.M.S".

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