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Neonata rapita in ospedale e ritrovata a Cosenza

Neonata rapita a Cosenza, il marito di Rosa Vespa: “Prima o poi la perdonerò e le chiederò perché lo ha fatto”

Il marito di Rosa Vespa, Moses Chiediebere Omogo, ha nuovamente parlato del rapimento della neonata avvenuto presso la clinica Sacro Cuore di Cosenza. L’uomo ha ribadito di non essersi accorto dell’inganno e di non escludere il perdono per la moglie. “Non sono il diavolo, la perdonerò prima o poi”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Si dice sconvolto Moses Chiediebere Omogo (noto come Acqua Moses), il marito di Rosa Vespa, la donna che il 21 gennaio ha rapito una neonata dalla clinica Sacro Cuore con la volontà di spacciarla per il suo bambino. Vespa aveva finto una gravidanza per nove mesi, mentendo ai familiari e a quanto pare anche al compagno, che fin dal primo momento ha affermato di non aver mai partecipato al rapimento della neonata.

L'uomo è stato scarcerato quattro giorni fa e il tribunale ha creduto alla sua innocenza mentre Vespa resta in carcere. "Sono un essere umano e perdonerò Rosa, non sono il diavolo – ha affermato Moses -. Forse un giorno andrò a trovarla in carcere, le chiederò perché mi ha fatto questo".

"Sapevo solo che non c'entravo nulla e pensavo a come difendermi – racconta il 43enne mentre ricorda gli attimi in cui le forze dell'ordine si sono presentati alla porta della sua abitazione addobbata a festa -. La mia paura era che non mi avrebbero creduto. Non temo di tornare in carcere perché sono innocente".

Moses, impiegato come operaio, ha conosciuto la moglie 13 anni fa nella chiesa di Santa Teresa a Castrolibero. Lei cantava nel coro e lui era lì per un progetto da mediatore culturale. "Piano piano ci siamo innamorati e ci siamo sposati nel 2021. Desideravamo tanto un bambino, lo abbiamo voluto dal primo momento, ma non arrivava. Non avevo notato in lei una sofferenza per il piccolo che non arrivava e pensavo che per noi adottare un bimbo fosse troppo difficile".

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Moses era quindi convinto che la moglie si fosse "arresa" e che la vita in due fosse per lei sufficiente. "A maggio mi ha detto che era incinta, io sono dovuto andare in Nigeria perché mia madre era morta. Quando sono tornato non ho sospettato nulla perché la sua pancia era cresciuta. La vedevo, la toccavo. Mi faceva vedere anche le ecografie e mi raccontava cosa diceva il dottore. Come potevo pensare che fossero solo bugie?".

"Avevo il desiderio di accompagnarla durante le visite, ma lavoro tutto il giorno perché costruisco gru. Non avevo avuto altri figli e c'è da dire che non conoscevo tutte quelle cose. Quando accompagnavo Rosa, non mi faceva entrare mai. Diceva che avrebbe fatto subito e mi lasciava in macchina". L'uomo ha ripercorso con la memoria anche gli attimi del rapimento, anche se non sapeva cosa stesse effettivamente accadendo.

"Lei stava per sistemare quello che per me era mio figlio nell'ovetto e all'improvviso si è allontanata, si è messa quasi a correre, dicendomi che dovevamo andare via. Io l'ho seguita, avevo paura cadesse col bimbo. Non ho visto la tutina rosa perché Rosa aveva messo addosso alla neonata un giubbotto, poi si è messa nei posti dietro in auto. L'avrà cambiata in quel momento. Durante la festa mio cognato mi ha mostrato le immagini del rapimento e io non ci ho creduto. Prima mi sono messo a ridere, poi ho pensato che la clinica avesse diffuso quelle immagini perché aveva visto un uomo di colore e aveva creduto che potessi averla rapita. Ho pensato a un episodio razzista, insomma. In realtà stavamo sbagliando entrambi, perché loro pensavano erroneamente che fossi complice e io che quello fosse mio figlio".

A quel punto, secondo il 43enne, Vespa avrebbe confessato. "Ho pensato scherzasse. Poi ha insistito, ha detto che era lei la responsabile di tutto. I parenti si sono innervositi. Io ho pensato a quella bimba appena nata, l'ho presa tra le braccia e ho cercato di proteggerla. La polizia è arrivata pochi secondi dopo in casa".

"In questo momento non vedo futuro per me – ha confessato -. Con la famiglia di Rosa sono in ottimi rapporti, per me sono parenti. Alla mamma di quella bimba vorrei dire che sono tanto dispiaciuta. Tutta la famiglia è sicura del fatto che Rosa non stia bene e sperano che questa donna possa capirlo".

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