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Neonata morta nel night e Piove di Sacco, madre agli arresti domiciliari: “Ha fatto tutto da sola”

La giovane va ai domiciliari in Puglia ma resta accusata di omicidio volontario pluriaggravato, reato più grave rispetto a quello di infanticidio perché per gli inquirenti era cosciente del delitto commesso.
A cura di Antonio Palma
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È stata dimessa dall'ospedale è andrà agli arresti domiciliari la 29enne accusata di aver partorito e ucciso la bimba che portava in grembo nel bagno di un alloggio sopra un night club di Piove di Sacco, in provincia di Padova, dove lavorava e alloggiava. Il Gip del tribunale di Padova infatti ha accolto la richiesta del pm dell'inchiesta, Sergio Dini, e confermato l'arresto della madre della neonata, inviandola poi ai domiciliari nella residenza famigliare di origine in Puglia.

Secondo i medici, la donna sta bene fisicamente. Dopo aver lasciato l'ospedale, la 29enne è stata ascoltata dagli inquirenti in Tribunale prima del trasferimento in Puglia a opera dei carabinieri. Le indagini intanto proseguono per accertare l'esatta dinamica dei fatti e acquisire ogni elemento utile a ricostruire la drammatica vicenda.

La donna, che nell'immediatezza dei fatti ha negato di sapere di essere incinta, al momento non ha fornito altre spiegazioni su quanto accaduto e davanti al giudice, nell'interrogatorio di garanzia, ha fatto scena muta preferendo avvalersi della facoltà di non rispondere. La giovane resta però accusata di omicidio volontario pluriaggravato, reato più grave rispetto a quello di infanticidio, perché per gli inquirenti era cosciente della gravidanza e del delitto commesso.

Secondo gli investigatori, avrebbe partorito nel water tirando più volte lo sciacquone per liberarsi della neonata che sarebbe morta annegata. Maggiori certezze e risposte arriveranno comunque dall'autopsia sul corpicino della neonata che verrà eseguita domattina. L'esame post mortem dovrà confermare se sia morta o meno per annegamento. Al momento l'inchiesta non vede altri indagati perché per gli inquirenti la 29enne avrebbe fatto tutto da sola senza aiuti di terze persone.

Indagini a parte sono scattate però sul locale notturno padovano da parte del Nas e dei carabinieri dell'Ispettorato del Lavoro. Lo stabile è stato posto sotto sequestro anche per verificare la regolarità di impianti e contratti di lavoro delle ballerine impiegate.

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