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Il neomelodico Raffaello saluta il boss mafioso dal palco di Palermo [VIDEO]

«Un bacione forte a Gino Abbate», così il cantante 25enne, durante un concerto in piazza in Sicilia, ha dedicato il brano La Nostra Storia (incluso anche in “Gomorra”) a “Ginu u’ mitra”, capo clan ora in carcere.
A cura di Biagio Chiariello
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Neomelodico Raffaello saluta il boss dal palco di Palermo [VIDEO]

Quartiere Kalsa, Palermo. Festa di piazza per le celebrazioni della Madonna del Carmine. Guest star della serata è il cantante neomelodico Raffaele Migliaccio (in arte Raffaello). Finale di concerto col cavallo di battaglia, "La Nostra Storia", brano divenuto celebre perché incluso nella colonna sonora del film di Matteo Garrone "Gomorra", tratto dal libro di Roberto Saviano. Una canzone dai forti rimandi, quindi, che Raffaello conclude con una dedica molto speciale a colui che, secondo gli investigatori, è ritenuto il referente di Cosa nostra nella zona: «Un bacione a Gino Abbate», dice il neomelodico. La notizia è riportata anche da Live Sicilia, che mostra il video del "ringraziamento" pronunciato dopo che un uomo si avvicina a Raffaello per sussurragli qualcosa all'orecchio. Quindi il saluto con la folle che applaude. Ma Abbate, meglio conosciuto come detto "Ginu u' mitra", non può sentirlo perché è in galera. Lui che è stato arrestato un anno fa nell'ambito dell'operazione «Hybris», insieme ad altri 38 presunti appartenenti a Cosa Nostra.

Non è la prima volta che durante una festa di quartiere il cantante di turno manda un saluto ai detenuti mafiosi. Lo scorso anno Vittorio Ricciardi, altro cantante neomelodico, era salito agli onori delle cronache per essersi rifiutato di mandare un "bacione" ai «picciotti» in galera. Un' eccezione che conferma la regola? Fatto sta che il rituale si è ripetuto con Raffaele Migliaccio, arrestato e condannato a un anno l'anno scorso per porto d'armi e oltraggio a pubblico ufficiale. Secondo gli inquirenti è anche attraverso queste iniziative che i mafiosi «conquistano e mantengono il consenso sociale e ostentano la propria forza. Quanto più è sfarzosa la realizzazione dei festeggiamenti tanto più la consorteria può vantare ascendente e controllo del territorio».

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