Nel nuovo bollettino Covid i dati dei non vaccinati saranno separati da quelli dei vaccinati
Un bollettino a parte con i dati riguardanti i contagi, le morti e le ospedalizzazioni dei soli non vaccinati per avere un quadro della situazione più chiaro man mano che procede la campagna di vaccinazione. È quanto avrebbe deciso il Ministero della Salute che entro settembre dovrebbe inaugurare il nuovo bollettino, come riferisce il quotidiano Il Messaggero. Nel giro di qualche settimana le Regioni dovrebbero inviare a Roma tutti i numeri in loro possesso separandoli per vaccinati e non vaccinati, come già fanno Campania, Sicilia e Veneto, che monitorano separatamente i dati per le due categorie. L'obiettivo della modifica (e dello sdoppiamento) è chiaro: verificare l'effettiva gravità della circolazione del virus e al tempo stesso comunicare l'efficacia della vaccinazione a chi è ancora indeciso se sottoporsi o meno all'inoculazione, rendendo chiare le differenze tra chi si è coperto dal contagio e chi ha scelto, nonostante il Green pass, di non farlo.
"L’idea di fondo – fanno sapere dal Ministero della Salute – è di evidenziare le due epidemie distinte, una degli immunizzati che raramente finiscono intubati e una dei non vaccinati, ma anche prevenire le fake news che si moltiplicheranno quando in autunno le ospedalizzazioni saliranno".
Al momento in Italia risultano somministrate 77.177.188 dosi di vaccino Covid, mentre sono 37.476.187 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale, vale a dire il 69,39% della popolazione over 12, come riferisce il sito ufficiale del Ministero della Salute aggiornato a oggi, lunedì 30 agosto. Si è ancora lontani, dunque, dall'obiettivo fissato dal commissario straordinario Figliuolo di immunizzare l'80% degli italiani entro la fine del mese di settembre. Per questo si sta tentando di convincere gli indecisi, che sono parecchi soprattutto nella fascia d'età over 50. Secondo l’ultimo rapporto indipendente della Fondazione Gimbe, complessivamente sono 4,6 milioni gli over 50 che non hanno ancora completato il ciclo vaccinale contro il Covid-19, di cui 3,52 milioni (12,9%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose. Le differenze regionali sono rilevanti, dal 19,6% della Sicilia al 8,2% della Puglia. Meglio, invece, le fasce d'età più giovani, dal momento che si è registrata una forte accelerazione tra i 12-19enni. Si consolidano anche le percentuali delle fasce 70-79 e over 80, che si attestano rispettivamente al 90,19% e al 94,06% (persone ad aver ricevuto almeno una dose).