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Nel mondo un miliardo di donne hanno subito abusi e violenze

Situazione critica anche in Italia, dove nei primi dieci mesi del 2016 sono state assassinate 116 donne.
A cura di Davide Falcioni
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Una donna su tre nel mondo ha subito violenze fisiche o psicologiche da parte di un uomo: parliamo indicativamente di quasi un miliardo di persone, un numero enorme. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità la violenza di genere è una delle prime cause di morte o invalidità permanente delle donne: nel 30 per cento dei casi le vittime subiscono abusi sessuali o fisici da parte di soggetti con cui avevano avuto una relazione, ovvero di cui avevano avuto – almeno per un certo periodo – fiducia. I dati sono impressionanti e dovrebbero indurre a una seria riflessione anche nelle classi dirigenti dei paesi, affinché affrontino quella che Margaret Chan, Direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha definito "un problema sanitario globale, come un’epidemia". Il dato sulla violenza di genere include anche 66mila donne e bambine uccise ogni anno nel mondo, quasi un quinto di tutti gli omicidi compiuti (396mila). Il dato è stato diffuso nello ‘Small Arms Survey‘, progetto che diffonde informazioni imparziali sulla violenza e la diffusione delle armi a livello internazionale.

La maggior parte degli omicidi femminili vengono commessi nelle aree del pianeta in cui i tassi di criminalità sono più alti: in Sud Africa, ad esempio, e in alcune zone dell'America Latina e di quella centrale. Neanche l'Europa, come è noto, è immune tanto che secondo le Nazioni Unite una vittima su due nel "vecchio continente" è morta per mano di qualcuno che sosteneva di amarla, il più delle volte da un membro della sua stessa famiglia. Lo stesso dato per gli uomini scende al 15%.

Secondo Flavia Bustreo, candidata italiana alla direzione generale dell’Oms e dal 2010 vicedirettore generale Oms per la salute della famiglia, delle donne e dei bambini, "è sempre più necessario fare in modo che i Paesi comincino ad attuare il piano d’azione globale, che preveda un rafforzamento della capacità di risposta dei sistemi sanitari ai casi di violenza, ma soprattutto un rafforzamento dei programmi di prevenzione e una migliore informazione. I Paesi devono adottare azioni contro il proliferare della violenza di genere, sostenere un impegno politico chiaro, condiviso e universale contro gli episodi di violenza di genere, allocare risorse umane e finanziarie e assicurare l’accesso ai servizi".

La situazione continua ad essere estremamente grave anche in Italia, soprattutto per quanto riguarda il femminicidio: nei primi dieci mesi del 2016 sono state uccise nel nostro paese 116 donne, più di una ogni tre giorni, e appena il 3,3% in meno rispetto alle 120 dello stesso periodo dell’anno scorso. Le vittime hanno un'età media di 50,8 anni, e  vengono per lo più uccise con armi da taglio. Gli assassini sono uomini nel 92,5% dei casi. Tra il 2000 – anno record con 199 donne uccise – e il 2016, le donne assassinate nel nostro paese sono state oltre 2.800.

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