Nel comune di Ficarra (Messina) più della metà dei dipendenti accusati di assenteismo
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Ventitré dipendenti del Comune di Ficarra, in provincia di Messina, su un totale di 40, sono stati posti sotto inchiesta con l'accusa di assenteismo: si tratta di un dato record che interessa oltre la metà dei lavoratori e che è emerso dalle indagini condotte dalla Procura di Patti, indagini che hanno portato alla sospensione dalla funzione di 16 persone. Il provvedimento cautelare interdittivo è stato eseguito dai carabinieri del Comando Provinciale di Messina. Le accuse sono truffa aggravata e continuata ai danni dell'ente pubblico e false attestazioni o certificazioni.
I militari della Compagnia di Patti hanno accertato, anche grazie all'ausilio di telecamere nascoste, una frequentissima, diffusa e generalizzata abitudine degli indagati, dipendenti a vario titolo del Comune, ad allontanarsi per motivi personali dall'ufficio. I lavoratori finiti sotto inchiesta evitavano di timbrare i cartellini o la scheda magnetica in modo da non far risultare i periodi di assenza dal lavoro e subire le decurtazioni di stipendio. Complessivamente gli inquirenti hanno accertato 650 assenze arbitrarie, per un ammontare complessivo di più di 12.500 minuti. Tra i 16 destinatari della misura cautelare ci sono, tra gli altri, tre dirigenti, rispettivamente delle area tecnica, amministrativa ed economico-finanziaria, che rispondono in concorso con gli altri perché avrebbero omesso di controllare i colleghi.
Spetterà ora alla Corte dei Conti calcolare il danno economico inflitto al Comune degli assenteisti, anche se il giudice non ha esitato a definirlo "apprezzabile". Curiosità: tra i destinatari del provvedimento di interdizione per nove mesi anche la dipendente addetta al settore "trasparenza e anticorruzione", che in soli due mesi si è assentata 160 volte dal posto di lavoro senza nessuna giustificazione.