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Nel 2013 si sono suicidate per la crisi 149 persone

Lo studio è stato condotto da Link Lab: un suicida su due (45,6%) è imprenditore (68 i casi nel 2013, 49 nel 2012) ma, rispetto al 2012, cresce il numero delle vittime tra i disoccupati.
A cura di D. F.
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Centoquarantanove persone, una ogni due giorni e mezzo. Il primo è il numero dei suicidi per motivazioni economiche del 2013; il secondo la sua cadenza temporale. Il dato è agghiacciante e meglio di qualunque altro racconta la disperazione che la privazione materiale provoca negli uomini e nelle donne. Rispetto al 2012 – inoltre – c'è stato un sensibile incremento di suicidi: 60 di più. I dati sono stati elaborati da Link Lab, il Laboratorio di ricerca socio-economica dell'Università degli Studi Link Campus University, che da oltre due anni studia il fenomeno e che adesso pubblica i dati complessivi di un'attività di monitoraggio avviata nel 2012.

Più nello specifico, lo studio rivela come un suicida su due (45,6%) è imprenditore (68 i casi nel 2013, 49 nel 2012) ma, rispetto al 2012, cresce il numero delle vittime tra i disoccupati: sono 58, infatti, i suicidi tra i senza lavoro, numero più che raddoppiato rispetto al 2012 quando i casi registrati furono 28. Dopo i mesi estivi, il numero dei suicidi per ragioni economiche è tornato a crescere significativamente a settembre, con 13 episodi registrati; ottobre ha contato 16 vittime, novembre ha registrato 12 casi mentre nell'ultimo mese dell'anno in cui le vittime sono state ben 18. In 19 casi si è arrivati al gesto estremo per stipendi non percepiti.

Nicola Ferrigni, docente di sociologia che ha curato la ricerca, spiega: "Dietro al tragico gesto vi è un sistema paese che fatica a trovare soluzioni a problemi ormai divenuti insormontabili: perdita del lavoro, impossibilità di pagare l'affitto o la rata del mutuo, debiti accumulati, stipendi non percepiti, tasse, bollette da pagare. Con il solo stipendio, quando questo arriva, si riesce a stento a far fronte alle spese ordinarie come quelle per affitto e utenze domestiche".

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