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Nei supermercati diminuisce il prezzo della pasta, ma solo di pochi centesimi

Il prezzo della pasta è diminuito di pochi centesimi nei supermercati e il calo non è sufficiente per far fronte agli aumenti registrati invece tra il 2021 e il 2024. In tre anni il prezzo per un chilo di pasta è aumentato del 23%. Ecco come si può ancora risparmiare alla cassa.
A cura di Gabriella Mazzeo
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In tre anni il prezzo della pasta esposta sugli scaffali dei supermercati di tutta Italia è aumentato circa del 23%. Dal 2021 al 2024, gli italiani hanno speso di più per circa un chilo di pasta, anche se la tendenza è in lenta inversione. Secondo quanto spiega il monitoraggio di Altroconsumo, un pacco di pasta costava nel 2024 in media 1,62 euro, mentre nel settembre 2023 il suo costo era di 1,67 euro. Nel 2021, invece, il prezzo era molto più basso: 1,32 per l'alimento immancabile sulle tavole degli italiani.

La riduzione registrata nel 2024 è di circa 5 centesimi in meno rispetto al 2023 e non compensa i rincari registrati dal 2021 a oggi.

La buona notizia è che si può comunque risparmiare adottando alcune strategie note a chi ogni giorno si ritrova a fare la spesa tra gli scaffali dei supermercati: le promozioni della grande distribuzione sono uno dei metodi "infallibili" per puntare al risparmio nonostante l'aumento dei prezzi; in alternativa il consumatore può scegliere di acquistare i prodotti con il marchio del supermercato (private label).

Anche il discount non "delude" i clienti affezionati: qui, acquistando sempre pasta con il marchio del supermercato o con nomi di fantasia associabili al marchio del locale nel quale si compra, si risparmia circa il 37%.

Gli aumenti negli ultimi tre anni e i picchi di prezzo nel 2023

Oggi la pasta costa in media 1,62 euro, mentre nel settembre 2023 il costo era di 1,67 euro al chilo. Il prezzo più basso è stato registrato nel settembre 2021, con 1,32 euro al chilo. Se negli ultimi anni i prezzi di tutti i prodotti alimentari hanno visto un aumento, bisogna però dire che al momento vi è una leggera inversione di tendenza: dopo il picco massimo per la pasta di aprile e agosto 2023 (con prezzi fino a 1,76 euro al chilo), i costi hanno iniziato una lenta discesa non ancora sufficiente a compensare i rincari subiti negli ultimi anni.

Gli aumenti non sono del tutto giustificati dai rincari della materia prima e sono durati molto più a lungo rispetto a quelli del grano: tra gennaio e dicembre 2022, ad esempio, il prezzo della pasta è lievitato del 18% mentre quello del grano si riduceva di -6% e -16%. Nel 2023 il costo della pasta ha iniziato a calare (anche se solo dell'1%) mentre quello del grano ha registrato ribassi tra il 20 e il 30%.

Tra il 2023 e il 2024  il prezzo medio della pasta è sceso del 3%, mentre il grano duro italiano del 15% e quello straniero del 19%.

Come spendere meno: le promozioni dei supermercati

La pasta è uno dei prodotti che spesso si trova in promozione nei supermercati: acquistandola in offerta, sempre secondo Altroconsumo, si spende circa il 20% in meno. Con i prodotti a marchio del supermercato si arriva a un risparmio del 34% in meno.

Nei primi nove mesi dello scorso anno, il risparmio, acquistando prodotti in promozione, è stato del 20% mentre prima della pandemia si arrivava a circa il 21%. La convenienza è diminuita sensibilmente nel 2020, per poi recuperare posizioni nel 2021. L'aumento generalizzato dei prezzi ha però interrotto il movimento virtuoso verso il basso.

I prezzi della pasta al discount

Qui i prezzi continuano ad essere competitivi: il risparmio nei primi 9 mesi del 2024 è stato del 37% rispetto alla pasta di marca acquistata in ipermercati e supermercati.

Bisogna ovviamente precisare che il risparmio è relativo alla pasta con marchio del discount o con nomi di fantasia associati all'insegna. Paradossalmente, la pasta di marca in un discount costa più che nei supermercati.

Le previsioni per i prossimi mesi

Secondo quanto rilevato da Altroconsumo, è possibile che i prezzi della pasta continuino a diminuire grazie anche il calo registrato nel prezzo del grano duro. Se la strada continuerà infatti ad essere questa, è possibile che nel corso del 2025 vi sia un ulteriore calo dei prezzi della pasta a beneficio dei consumatori.

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