Nei mari italiani la pericolosa Caravella Portoghese: bagnante finisce in ospedale a Catania
È conosciuta col nome di Caravella Portoghese e la sua presenza in mare nella stagione estiva potrebbe creare non pochi problemi ai bagnanti. L'animale, che a prima vista potrebbe sembrare una medusa, è in realtà un sifonoro, ovvero una colonia di polipi e meduse che vive galleggiando sulla superficie dell’acqua ma che ha dei lunghi tentacoli che nasconde in acqua e che possono raggiungere i 30 metri di lunghezza.
E sono proprio i lunghi tentacoli a rappresentare un pericolo per gli uomini che in caso di contatto possono sviluppare reazioni anche piuttosto serie, come è accaduto a una bagnante 68enne a Catania. La donna, stando a una prima ipotesi, potrebbe essere stata punta proprio dall'animale marino, come spiegato dal primario del nosocomio Benedetta Stancanelli: “Sintomi così importanti e lesioni cutanee caratteristiche sulla schiena, sui glutei e sulle gambe lasciano immaginare che si tratti proprio della puntura di una Caravella portoghese”.
La donna comunque sta bene ed è tornata a casa. La paziente, che ha problemi cardiaci e aveva un'aritmia, vista la tossicità del ‘veleno' rilasciato dalla Caravella Portoghese è rimasta per due notti, in via precauzionale, nel reparto di Cardiologia del Cannizzaro. Successivamente è stata nuovamente visitata al San Marco dove le è stata confermata la diagnosi ed è tornata a casa.
È importante sottolineare che non sempre i sintomi di una puntura della Caravella sono gravi, ma spesso possono risolversi spontaneamente nel giro di qualche giorno come accade per i morsi di medusa.
Nei giorni scorsi l'animale marino, il cui nome scientifico è Physalia physalis, è apparsa spesso nei mari italiani, soprattutto nelle acque siciliane. La sua presenza nel Mar Mediterraneo risale alla metà dell'800 ma negli ultimi anni il numero di Caravalle Portoghesi è notevolmente aumentato e, pur senza creare allarmismi, è considerato, anche dall'Università di Catania "una delle creature marine più pericolose che un bagnante possa incontrare nel nostro mare".