Negli USA apre il primo ristorante dove si consuma marijuana
Giovedì 6 dicembre nello Stato di Washington è entrato in vigore il provvedimento che consente a chiunque ha compiuto 21 anni di possedere per uso personale fino a 28 grammi di marijuana. E' il risultato del "sì" che i cittadini hanno espresso nello storico referendum dello scorso 6 novembre, in concomitanza con l'Election Day. Tale misura ha fatto del Frankie Sports Bar & Grill di Olympia, il primo ristorante dello stato dove è possibile fumare "erba" a scopi ricreativi. Il proprietario, Frank Schnarr, è già noto per la sua lunga battaglia con le autorità locali e statali contro il divieto di fumo. Nel locale, infatti, c'è una stanza per soli fumatori, la "Friends of Frankie". Schnarr addebita una quota associativa annuale di 10 dollari a chi ne fa uso. Sarebbero oltre 10.000 i membri aderenti.
Ora che lo Stato di Washington ha dato il benvenuto ai fumatori di marijuana, gli affari per il Frankie's Bar sono destinati ad aumentare. Schnarr, però, assicura di non essere mosso dall'amore per la cannabis: in un'intervista alla Reuters, ammette di aver fumato qualche canna solo nel periodo in cui era arruolato nei Marines negli anni Settanta. Piuttosto, egli è alla ricerca di nuove fonti di reddito. E la legge appena entrata in vigore sembra avergli dato ciò che cercava. In soli due giorni, sono arrivati altri 40 soci.
Ora la domanda è: dopo la legalizzazione della marijuana, quanto avviene nel Frankie Sports Bar & Grill di Olympia è del tutto legale? Le autorità federali, statali e locali appaiono incerte. «La marijuana è illegale secondo la legge federale», ha detto Emily Langlie, portavoce per l'ufficio del Procuratore degli Stati Uniti a Seattle. «Ma non posso affermare con certezza che si tratta comportamento illegale». Del resto nella "Friends of Frankie", la marijuana si consuma, ma non è inclusa tra le bistecche e i cocktail nel menù. «Stiamo cercando di capire. Ci sono stati un sacco di cambiamenti nella nuova legge dello Stato» si limita a dire Tom Morrill, avvocato della città di Olimpia. Mikhail Carpenter, portavoce del Liquor Control Board, organizzazione che disciplina anche la vendita e il consumo di marijuana a seguito del referendum, è altrettanto vago: «Stiamo valutando ogni possibilità riguarda alle attività di Frankie's. Ma non sono sicuro che il suo modo di agire sia perfettamente cristallino».