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‘Ndrangheta, processo Aemilia: 147 rinvii a giudizio

147 rinvii a giudizio e due non luoghi a procedere per soggetti con posizioni minori: è quanto ha disposto il gup di Bologna, Francesca Zavaglia, al termine dell’udienza preliminare per gli imputati nel processo contro la ‘ndrangheta sul territorio emiliano.
A cura di Susanna Picone
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Il gup di Bologna Francesca Zavaglia ha disposto il rinvio a giudizio per 147 imputati nel processo sulla ‘ndragheta al nord “Aemilia”. A parte due posizioni minori per cui si è deciso il proscioglimento, il gup ha nei fatti accolto l'impianto accusatorio della Direzione distrettuale antimafia. La lettura del dispositivo è avvenuta a porte chiuse all'interno dell'aula bunker allestita in uno dei padiglioni della fiera di Bologna. L’udienza preliminare si era aperta il 28 ottobre scorso con una trentina tra comuni e associazioni che si erano costituiti parte civile. La prima udienza è fissata per il 23 marzo 2016 a Reggio Emilia. L'11 gennaio invece inizieranno i processi per gli imputati che hanno chiesto il rito abbreviato: ogni settimana ci saranno tre udienze.

Tra i rinviati a giudizio c’è anche l’ex campione del mondo Vincenzo Iaquinta – Fra gli imputati che andranno a processo ci sono anche alcuni nomi noti, come ad esempio quello di Vincenzo Iaquinta, ex calciatore della Nazionale campione del mondo nel 2006, alla sbarra insieme a suo padre. Il calciatore risponde della violazione di reati di armi, con l'aggravante di aver agito al fine di agevolare l'associazione di tipo mafioso. Al padre è contestata la partecipazione nell'associazione. A processo andranno anche Michele Bolognino, l'unico presunto boss che non ha scelto il rito abbreviato, Palmo Vertinelli, gli imprenditori Bianchini di Modena. Bolognino, diversamente dagli altri presunti boss, ha scelto di andare a dibattimento perché, come ha spiegato il suo avvocato Carmen Pisanello, “è più coraggioso, si sente di non essere parte di quest'associazione”. In totale gli imputati erano quasi 240 per oltre 200 capi di imputazione. I prosciolti sono Maurizio Bosi (falsa intestazione di beni) e Iana Rezepova (concorso in detenzione illegale di armi).

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