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Ndrangheta, operazione contro la cosca Piromalli: 11 arresti

Nell’operazione in Calabria coinvolto anche un imprenditore con rapporti col gruppo criminale. Sequestrate 12 società e beni per un valore di 210 milioni di euro.
A cura di B. C.
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Duro colpo inferto stamattina al clan Piromalli di Gioia Tauro con l’operazione “Bicefalo”. La Guardia di Finanza ha infatti eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare e il sequestro preventivo di beni per 210 milioni di euro, tra cui il Parco commerciale dell’Annunziata. L’operazione è stata condotta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, del Nucleo Speciale Polizia Valutaria e dello Scico di Roma, che stanno eseguendo tra Calabria, Campania e Toscana, un’ordinanza emessa su richiesta della Dda di Reggio Calabria. Personaggio chiave dell’indagine, coordinata dal procuratore Federico Cafiero de Raho e dal sostituto Roberto Di Palma, sarebbe un noto imprenditore legato a doppio filo con i Piromalli, grazie ai quali ha costituito un "impero" economico-commerciale che è stato protetto dalle potenziali minacce di altri clan criminali, così da imporsi sul mercato agendo da assoluto monopolista.

Le ordine di custodia cautelare, eseguite da finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e dello Scico di Roma, sono state emesse a conclusione di indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia reggina. Il sequestro ha riguardato 12 società e vari beni mobili e immobili. L'operazione ha portato anche al sequestro di 12 società e beni per un valore di 210 milioni di euro. I reati contestati agli arrestati sono associazione per delinquere di stampo mafioso, contraffazione, frode in commercio, ricettazione e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

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