‘Ndrangheta: estradato in Italia Vincenzo Macrì, boss catturato un anno fa in Brasile

Rientra oggi in Italia Vincenzo Macrì, il cinquantatreenne ritenuto esponente apicale della cosca Commisso di Siderno e arrestato un anno fa, nel giugno del 2017, all'aeroporto di San Paolo, in Brasile, mentre tentava di raggiungere Caracas. Lì Macrì viveva da qualche tempo utilizzando una falsa identità. Secondo le indagini, Vincenzo Macrì gestiva il narcotraffico fra Sudamerica ed Europa. Era ricercato dal settembre 2015, quando si era sottratto all'esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dall'Autorità giudiziaria reggina per associazione di tipo mafioso e traffico internazionale di sostanze stupefacenti, emesso nell'ambito dell'indagine “Acero Connection”, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. All'arrivo di Macrì all’aeroporto romano di Fiumicino, scortato dagli agenti dello Scip della Criminalpol, saranno espletate le formalità dell'arresto sul territorio nazionale e immediatamente sarà portato in carcere a disposizione dell'autorità giudiziaria calabrese.
L’arresto un anno fa mentre il boss stava andando a Caracas con falsi documenti – Nel giugno dello scorso anno il boss, che si presentava come l’italo-venezuelano Angelo Di Giacomo, fu fermato dagli uomini della Policia Federal brasiliana e dell’Interpol, all’esito di un’indagine della Squadra Mobile di Reggio Calabria e dello Sco di Roma, coordinata dalla Dda guidata da Federico Cafiero de Raho. Macrì stava tentando di tornare a Caracas, che secondo gli investigatori è stata negli ultimi anni la sua base operative. Vincenzo Macrì è il figlio di Antonio, il “boss dei due mondi” che per decenni ha governato sulla ‘ndrangheta tutta, prima di essere ucciso in una guerra tra clan. Il figlio Vincenzo che oggi rientra in Italia dal padre ha ereditato la storia, la fama e il potere criminale.