video suggerito
video suggerito

‘Ndrangheta, catturato il latitante Luca Mazzaferro: era in Val di Susa, aveva con sé documenti falsi

Individuato e catturato in Val di Susa il latitante Luca Mazzaferro, 46 anni: era in un appartamento a Gravere, in Val di Susa, con sé aveva una patente e una carta d’identità albanesi.
A cura di Susanna Picone
297 CONDIVISIONI
Immagine

È finita la fuga di Luca Mazzaferro, 46 anni, di Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria). Il latitante è stato rintracciato e arrestato in seguito all'attività investigativa, supportata anche da intercettazioni, coordinata dalla Procura di Reggio Calabria, diretta dal procuratore generale Gerardo Dominijanni, e condotta da investigatori delle squadre mobili di Reggio Calabria e Torino e della sezione investigativa del commissariato di Siderno, con il coordinamento del servizio centrale operativo della polizia.

Mazzaferro si nascondeva in un appartamento di Gravere (Torino), in Val di Susa. Con sé aveva documenti falsi, una patente e una carta d'identità albanesi. Da qualche tempo le indagini, inizialmente dirette nell’area di origine, si erano spostate in Piemonte. Lì, infatti, il ricercato aveva da tempo stretto solidi legami.

Il latitante di 'ndrangheta Luca Mazzaferro
Il latitante di ‘ndrangheta Luca Mazzaferro

Lo scorso settembre Luca Mazzaferro era stato condannato in via definitiva nel processo nato dall'operazione condotta nel 2010 dalla squadra mobile di Reggio Calabria, dal commissariato di Siderno e dal Sco, che aveva consentito di disarticolare la cosca di ‘ndrangheta che operava sul versante ionico della provincia di Reggio Calabria, in particolare nel comune di Marina di Gioiosa Ionica.

L’ormai ex latitante deve scontare un residuo di pena di 8 anni, 9 mesi e 9 giorni di reclusione, per i reati di associazione mafiosa, truffa, ricettazione ed altro. Si era reso irreperibile in coincidenza del pronunciamento della Suprema Corte, nella mattinata di lunedì 23 ottobre poi la cattura in Val Di Susa.

La fase finale dell’operazione che ha portato all’arresto del latitante è stata supportata anche da personale del Servizio Polizia Scientifica, attraverso sofisticate apparecchiature tecniche che hanno consentito di restringere e individuare l’esatto luogo ove si nascondeva il ricercato.

297 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views