Open Arms salva 24 migranti, ora dovrà navigare fino a Civitavecchia: altre 2 barche raggiunte dai libici
Un'altra tragedia sfiorata. La nave di Open Arms ha recuperato in mare ventiquattro persone, che sono state soccorse nel Mediterraneo a largo della Libia. Alla Ong è stato assegnato il porto di Civitavecchia: per raggiungerlo e poter sbarcare i naufraghi servono altre 3 giorni di navigazione.
Open Arms aveva ricevuto la segnalazione di due imbarcazioni in difficoltà con oltre 100 migranti a bordo. Dopo aver allertato le autorità italiane la nave umanitaria aveva cercato di raggiungere la posizione indicata dai due barconi, ma non ha fatto in tempo, perché le autorità italiane l'hanno bloccata, chiedendo di lasciare le operazioni di soccorso a una motovedetta libica. Open Arms ha raccontato in un tweet quello che è successo: "Mentre ci dirigevamo verso la posizione, le autorità italiane ci hanno comunicato che sarebbe intervenuta una motovedetta libica e di non procedere al soccorso. Non abbiamo potuto fare altro che osservare il fumo lasciato da una delle barche vuote in fiamme".
L'organizzazione umanitaria sempre su Twitter aveva riferito aver localizzato e soccorso un'imbarcazione in legno partita 5 giorni fa dalla Libia con a bordo 24 persone provenienti da Eritrea ed Etiopia, fra cui 6 donne, 9 minori non accompagnati e un bambino di 3 anni. Cinque di loro erano finite in acqua prima dell'arrivo dei Rhib di Open Arms, ma sono state recuperate e portate al sicuro a bordo della nave da soccorso. Alla Ong è stato però assegnato un porto lontano, procedura che da mesi viene reiterata dall'Italia: il porto in questione è quello di Civitavecchia. "La nostra nave si dirige ora verso il porto di #Civitavecchia, dove le 24 persone soccorse potranno sbarcare. Dopo 5 giorni alla deriva, dovranno affrontare altri 3 giorni di navigazione", ha denunciato Open Arms.