Naufragio Bayesian, l’indagine si allarga. Nei serbatoi dello yacht almeno 18mila litri di carburante
Mentre continua il lavoro degli inquirenti per cercare di capire le cause del naufragio del Bayesian, la barca a vela affondata nelle acque di Palermo lo scorso 19 agosto provocando la morte di 7 persone, si sta organizzando il recupero dell'imbarcazione. Se ne occuperà Camper & Nicholsons, la società che gestisce il Bayesian, il quale si trova al momento a 49 metri di profondità. L'operazione non sarà semplice e a complicare il tutto c'è anche un altro fattore.
Nel serbatoio del Bayesian ci sarebbero circa 18mila litri di carburante
Nel serbatoio del relitto vi sarebbero circa 18mila litri di carburante; la priorità sarà innanzitutto lo smaltimento della sostanza che potrebbe avere effetti inquinanti se dovesse fuoriuscire dall'imbarcazione, anche se questa ipotesi, al momento, pare essere scongiurata. Non si registrerebbero infatti perdite di carburante, come confermato dai sub della guardia costiera tornati sul luogo del naufragio per eseguire alcune verifiche richieste dalla Procura di Termini Imerese, ma andrebbe completamente svuotato il serbatoio per poi procedere al recupero della barca e alla sua rimozione. Ma per completare tutto ci potrebbero volere settimane.
L'indagine sul naufragio si allarga
Intanto, potrebbe allargarsi l'indagine per naufragio ed omicidio plurimo colposi aperta dalla Procura di Termini Imerese. Dopo il comandante del veliero, il 51enne neozelandese James Cutfield, altri nomi potrebbero essere iscritti a stretto giro nel registro degli indagati. Tra questi, ci sarebbe il primo ufficiale, il 33enne olandese Tijs Koopman. Le nuove iscrizioni sarebbero un atto dovuto, per dare agli indagati la possibilità di nominare consulenti e periti per partecipare agli atti irripetibili, a partire dalle autopsie delle sette vittime, in programma da oggi a giovedì al Policlinico di Palermo, tra cui il tycoon Mike Lynch e la figlia Hannah. L'obiettivo è quello di capire se ci sia stato un errore umano dietro il naufragio, in particolare risolvendo il dubbio riguardante l'apertura dei portelloni.
Sempre il comandante sarà interrogato di nuovo oggi pomeriggio all'Hotel Domina Zagarella di Santa Flavia, difeso da due noti avvocati, il palermitano Giovanni Rizzuti e il genovese Aldo Mordiglia. "James Cutfield è molto provato da tutta questa vicenda", ha detto ieri all'Adnkronos l'avvocato Giovanni Rizzuti del foro di Palermo. "È, però, deciso a difendersi dalle accuse che gli vengono rivolte dalla Procura".