Naufragio del Bayesian, il capitano: “Il portellone non era aperto”. Ma il costruttore dello yacht smentisce
"Dall'analisi dei 16 terribili minuti riteniamo che l'acqua possa essere entrata dal portellone del Bayesian". A dirlo è Giovanni Costantino, l'ad di The Italian Sea Group, la società proprietaria degli asset di Perini Navi di Viareggio, il gruppo che ha costruito il Bayesian. L'imbarcazione è affondata a Palermo lo scorso 19 agosto.
Nel naufragio sono morte 7 persone: Recaldo Thomas, cuoco di bordo; Jonathan Bloomer, presidente della Morgan Stanley International, e la moglie Anne Elizabeth Judith; l'imprenditore Mike Lynch e la figlia Hannah; il legale di Lynch, Chris Morvillo, e sua moglie Neda.
Durante la trasmissione ‘Cinque Minuti', condotta da Bruno Vespa, Costantino è intervenuto ha fornito la sua ricostruzione della notte del naufragio, alla base del quale, secondo l'ad, ci sarebbero stati una serie di errori umani.
"L'equipaggio avrebbe dovuto preparare la nave chiudendo e blindando la stessa, lo scafo e la sovrastruttura – ha detto – La nave è inaffondabile, se non fosse entrata acqua l'imbarcazione non avrebbe avuto alcun tipo di problema. È significativo che i pescatori esperti di mare della zona abbiamo letto la perturbazione in arrivo e non siano usciti".
"Naufragio causato da una serie di eventi, l'equipaggio era distratto e non pronto"
"Si sono verificati una serie di eventi. L'acqua nel Bayesian ha iniziato ad entrare da poppa, di sicuro ha allagato non solo un compartimento stagno, ma anche il secondo, attiguo al primo, ovvero la sala macchine. – ha spiegato ancora Costantino – La nave quando il vento ha incalzato ha iniziato a scarrocciare".
"Un percorso di 14 minuti nel quale ha continuato a prendere acqua. Tecnicamente si dice si è ingavonata, cioè la stabilità si è compromessa. – ha detto ancora – È arrivata nel punto dove è andata giù e c'è stato il black out dell'impianto perché l'acqua è arrivata ai generatori".
In quei sedici minuti l'equipaggio non sarebbe riuscito a salvare tutti probabilmente perché "non si è coordinato, non si è adeguatamente preparato, era distratto e non pronto a intervenire, tante le motivazioni per cui non si è operato nel modo giusto, nella sequenza giusta, nella tempestività giusta. Non hanno considerato le persone che erano giù. Non hanno seguito le procedure giuste e sette persone sono rimaste bloccate. I primi 14 potevano salire sopra se solo fosse stato lanciato l'allarme".
James Cutfield, il comandante neozelandese del Bayesian, anche lui intervenuto durante la puntata della trasmissione di Vespa, ha rifiutato con forze le ipotesi dell'amministratore delegato. L'uomo è indagato per naufragio ed omicidio plurimo colposi.
Si tenta il recupero dell'impianto di videosorveglianza
Intanto, sono entrati in azione i palombari della Marina militare specializzati in recuperi mirati. I Comsubin, palombari e incursori stanno intervenendo per recuperare l'impianto di videosorveglianza e altri dispositivi presenti nell'imbarcazione.
Tutto materiale che dovrebbe consentire di fare luce su quanto successo nel mare nei sedici minuti che hanno preceduto l'affondamento. Gli inquirenti stanno continuando a lavorare per ricostruire l'esatta dinamica della sera prima del naufragio.