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Naufragio Costa Concordia

Costa Concordia, Francesco Schettino rinuncia a richiesta di semilibertà: il procedimento è chiuso

L’ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino ha rinunciato alla richiesta di semilibertà. A seguirlo c’è ora una nuova legale, l’avvocata Francesca Carnicelli. La richiesta era stata avanzata dalla precedente avvocata, Paola Astarita. Schettino sta scontando una condanna a 16 anni di reclusione.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Francesco Schettino
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Naufragio Costa Concordia

Ha rinunciato alla semilibertà l'ex comandante Francesco Schettino che era alla guida della Costa Concordia, la nave che 13 anni fa naufragò nei pressi dell'Isola del Giglio. Nell'incidente morirono 32 persone e l'ex comandante dal 13 maggio 2017 si trova nel carcere di Rebibbia dopo essere stato condannato a 16 anni di reclusione per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio colposo e abbandono dell'imbarcazione.

Il comandante Schettino rinuncia a richiesta di semilibertà

"Questa mattina abbiamo rinunciato alla richiesta di semilibertà perché ci sono difficoltà con la proposta lavorativa che era stata sottoposta al tribunale di Sorveglianza di Roma. Il procedimento è stato chiuso e il tribunale si è pronunciato con il non luogo a procedere" ha fatto sapere la nuova legale scelta da Schettino, l'avvocata Francesca Carnicelli. "La rinuncia è stata fatta da Schettino e la decisione di chiudere il procedimento è arrivata da lui perché non c'erano le condizioni. Se in futuro ci saranno i presupposti per riproporla, lo faremo".

qualcuno avrebbe appoggiato il comandante nelle operazioni di evacuazione
La nave Costa Concordia al Giglio

L'udienza era prevista per il 4 marzo, ma poi era slittata a oggi perché era cambiato il giudice relatore. Dopo quell'udienza, Schettino ha scelto di cambiare difensore: fino ad allora era stato seguito dalla legale Paola Astarita che aveva presentato l'istanza per chiedere l'accesso al regime di semilibertà.

Francesco Schettino condannato a 16 anni per il naufragio della Costa Concordia

L'ex comandante ha maturato il termine che gli consente di accedere a misure alternative al carcere e al momento può usufruire dei permessi. Dal naufragio della Costa Concordia sono trascorsi ormai 13 anni: il 13 gennaio del 2012, l'ex comandante della nave da crociera decise di cambiare rotta per avvicinarsi alla costa ed esibirsi in un "inchino" davanti al centro abitato dell'Isola del Giglio. Alle 21.47, però, la Costa Concordia colpì uno scoglio e iniziò l'affondamento della nave.

non ci sono altri indagati secondo il procuratore

Una mancata gestione dell'emergenza e la scarsa comunicazione causarono la morte di 32 persone e il ferimento di altre centinaia. L'ex comandante, secondo quanto asserito anche nelle sentenze di condanna, lasciò la nave proprio nei momenti cruciali dell'affondamento. 

Il 15 febbraio 2015 è arrivata per Schettino la condanna a 16 anni, confermata anche dalla corte d'appello di Firenze. La sentenza è diventata definitiva il 12 maggio 2017 in Cassazione. Costa Crociere ha patteggiato una sanzione da un milione di euro.

Dall'ingresso nel carcere di Rebibbia, Schettino ha mantenuto una condotta che gli ha consentito di usufruire di permessi premio e di un lavoro all'interno del carcere.

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