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Naufragio Concordia, comandante Schettino ai domiciliari

Il gip non convalida l’arresto ma dispone comunque la misura cautelare. Il comandante della Concordia ha lasciato il carcere toscano per tornare a Meta di Sorrento.
A cura di Vincenzo Sbrizzi
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Grosseto, udienza per il comandante Francesco Schettino

Decisione a sorpresa presa dal Gip del tribunale di Grosseto riguardo il fermo del comandante della Concordia, Francesco Schettino. Il gip Valeria Montesarchio non ha convalidato il fermo disposto dalla procura locale. La decisione è arrivata dopo un lungo interrogatorio di garanzia in cui Schettino ha provato a spiegare la sua versione dei fatti. Il gip ha però disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari ritenendo comunque fondato il pericolo di fuga e di inquinamento prove.

Non ha invece ritenuta legittima per come è stata svolta la procedura dell'arresto e non ha confermato la scelta della procura. Contrastanti le reazioni a questo provvedimento della toga toscana. Da una parte il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio che ha palesato tutta la sua sorpresa. «Non lo capisco il provvedimento del gip. Sono curioso di leggere le motivazioni e domani insieme agli altri colleghi ne prenderemo atto» ha commentato il magistrato ai cronisti presenti.

Di diverso segno la reazione della difesa che si è detta soddisfatta della scelta di non confermare la misura della custodia cautelare in carcere.  «Le ritenute esigenze cautelari possono essere garantite con una misura meno afflittiva di quella carceraria, la quale in questo Paese, è extrema ratio». Il penalista Bruno Leporatti ha poi aggiunto che  «non si può mandare in carcere una persona solo perché lo chiede l'opinione pubblica che ti considera colpevole».

Dichiarazioni completamente diverse rese all'uscita del tribunale di Grosseto che sono la sintesi delle due opposte fazioni in cui si è divisa l'opinione pubblica. Di fatto nel corso dell'interrogatorio Schettino ha spiegato il perché di certe manovre non facendo riferimento particolare all'“inchino” fatto per salutare il suo mentore, e ha poi dichiarato di non aver abbandonato la nave ma di aver coordinato i soccorsi dalla scialuppa di salvataggio e pur volendo di non avere la possibilità di tornare sulla nave.

Il comandante è poi scoppiato in lacrime quando nel corso dell'interrogatorio gli sono state mostrate le immagini della Concordia inclinata in mare, che lui stesso ha chiamato la “mia nave”. Schettino ha lasciato la Toscana per tornare nella sua Meta di Sorrento pochi minuti fa e sarà lì che sarà recluso agli arresti domiciliari fino ad un nuovo provvedimento dell'autorità giudiziaria.

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