Natisone, perché Cristian non è stato ancora trovato: l’ipotesi del ragazzo disperso nella forra del fiume
Vanno avanti senza sosta le ricerche di Cristian Molnar, l'ultimo ragazzo ancora disperso nel fiume Natisone dopo essere stato travolto dal torrente in piena con le amiche Patrizia Cormos e Bianca Doros, i cui corpi senza vita sono stati poi recuperati dai vigili del fuoco. Tra pompieri e soccorritori vari, sono oltre ottanta le persone impegnate ogni giorno nel territorio del comune di Premariacco ma nell‘undicesimo giorno di ricerche si fa sempre più largo l'ipotesi che il 25enne sia finito nella forra del fiume dove sarà difficilissimo trovarlo. Il fratello e i familiari, che sono arrivati dalla Romania, però non si arrendono e hanno fatto appello affinché le ricerche di Cristian continuino a oltranza.
Cristian potrebbe essere disperso nella gola profonda del fiume
Dopo aver scandagliato la zona dove sono state recuperate le altre due ragazze trascinate via dal Natisone, i soccorsi da giorni si sono concentrati più a valle, nella forra del fiume, una profonda gola a pareti verticali tra le quali scorre il corso d'acqua. Una caratteristica del Natisone che rende le ricerche estremamente pericolose e quindi lente. A confermalo sono stati gli stessi soccorritori al sindaco. Qui il corpo del ragazzo potrebbe essere stato trascinato via dalla corrente impetuosa del fiume e bloccato in qualche anfratto. Così ad esempio è avvenuto in passato con altri incidenti di persone annegate, il cui corpo è rinvenuto a galla dopo anni. "Lì si creano dei vortici e c'è la possibilità spesso che uno annegato va sotto e finisce incastrato" ha spiegato il Sindaco nei giorni scorsi.
Perché le ricerche nella forra del fiume sono pericolose
Sul posto, nella forra, sono impegnati 38 pompieri e circa 80 persone in totale per cercare Cristian Molnar ma le operazioni deve essere condotte con attenzione estrema. "I sub, mi hanno confermato che la conformazione della forra del Natisone è così complessa che è molto difficile da ispezionare a 360 gradi senza rimetterci la loro stessa vita. È tutto molto difficile" ha ricordato il primo cittadino di Premariacco, postando sui social anche una vecchia foto del letto del fiume secco, dove ora ci sono sei metri di acqua e che è piena di anfratti e gole profonde.
Bloccate le ricerche fai-da-te degli amici
"Sono arrivati anche i genitori di Cristian, fa male male male" ha aggiunto il sindaco Michele De Sabata che domenica ha fermato alcuni amici del giovane disperso e residenti della zona che volevano organizzarsi per cercare autonomamente Cristian. "Non fatelo, stanno rischiando persone preparate, noi non siamo in grado di entrare nella forra" ha scritto il Sindaco. Un appello in questo senso è stato lanciato anche dai pompieri perché "non vengano intraprese operazioni di ricerca non coordinate ed effettuate da personale non opportunamente addestrato"."Tali operazioni potrebbero compromettere la sicurezza di quanti vi partecipassero e quella dei soccorritori che da più di una settimana lavorano in modo coordinato", hanno aggiunto i Vigili del fuoco friulani.