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Tragedia del Natisone

Natisone, cambiano le ricerche di Cristian: “Andremo sulle sponde fuori terra”. Il fratello sempre sul posto

Si continua a cercare Cristian il Molnar, il ragazzo ancora disperso nelle acque del Natisone, in Friuli, dopo essere stato travolto dalla piena del fiume insieme alle amiche Bianca e Patrizia: “Da oggi le ricerche subiranno una modulazione diversa: si cercherà Cristian sulle sponde fuori terra fino alla confluenza con il Torre”.
A cura di Ida Artiaco
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Da oggi cambiano le modalità di ricerca di Cristian Molnar, il 25enne ancora disperso nelle acque del Natisone, in Friuli: era il 31 maggio scorso quando il ragazzo è stato travolto dalla piena del fiume mentre si trovava con le amiche Bianca Doros e Patriza Cormos, i cui corpi sono stati recuperati già nelle scorse settimane.

A comunicare il cambiamento delle ricerche è stato il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, sui propri canali social: "Le ricerche subiranno una modulazione diversa: si cercherà Cristian sulle sponde fuori terra fino alla confluenza con il Torre, la ricerca prosegue con i cani molecolari e i volontari della Protezione Civile. Il presidio si sposta nella sede del comune a Premariacco, ospiteremo la Protezione Civile e i Pompieri, con la P maiuscola, non è un errore. Si prosegue per altri 7 giorni con questo modulo di ricerca. Che dire …grazie a tutti possiamo dire di abitare in una paese con un cuore così".

Presente, insieme ai soccorritori, anche il fratello di Cristian, che negli ultimi 20 giorni non ha mai fatto mancare il suo supporto, come ha con fermato a Fanpage.it l'avvocato Gaetano Laghi, che assiste la famiglia Molnar.

Intanto, è in corso da ieri a Udine, nel Laboratorio di informatica forense, l’accertamento tecnico non ripetibile disposto dalla PM, Letizia Puppa, sul cellulare di Patrizia Cormos: si tratta dell'unico telefonino ritrovato finora sulle sponde del fiume Natisone, nell'ambito dell'inchiesta aperta per omicidio colposo al momento contro ignoti sulla tragedia. Viene effettuata una copia forense del dispositivo, incluse le schede SIM e le schede di memoria, per "evitare il possibile deperimento del cellulare e la sua inutilizzabilità in caso di processo", è stato spiegato.

Dal telefono della ragazza è possibile risalire, minuto dopo minuto, alla cronologia di quel venerdì 31 maggio, attraverso gli orari delle chiamate, i metadati di foto e video, l’aggancio alle celle telefoniche.

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