Natale 2021, come sarà il cenone tra vaccini Covid e nuove varianti: il parere degli esperti
Anche se mancano più o meno due mesi al Natale, il dibattito su come trascorreremo le prossime festività, le seconde alle prese con la pandemia di Covid-19, è più che aperto tra gli esperti. Complice quello che sta succedendo nel Regno Unito, dove l'impennata di nuovi contagi sta costringendo il governo a cercare una nuova strategia di gestione della pandemia per arrivare a Natale senza lo spettro del lockdown, anche in Italia sono cominciate le previsioni su cosa accadrà nelle prossime settimane, al netto di nuove possibili varianti e dell'andamento della campagna di vaccinazione e di somministrazione delle dosi di richiamo ai soggetti più fragili. Il primo a parlarne è stato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, secondo il quale "salvo che non accadano cose strane, come una nuova variante, potremmo fare un cenone in libertà. Ancora però ci saranno il distanziamento, la mascherina e il Green pass". Fanpage.it ha chiesto a tre esperti di fare il punto della situazione analizzando quello che sta succedendo ora.
Per Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), "siamo sicuramente in una situazione più favorevole rispetto allo scorso anno perché abbiamo vaccinato più dell'81% della popolazione vaccinabile, ma se calcoliamo tutta la popolazione siamo ben lontani da quella immunità di gregge che sarebbe necessaria. Da qui a due mesi e mezzo però la situazione sarà ancora da tenere sotto controllo. Dobbiamo vedere come procede la terza dose per le persone più fragili e quanto questa strategia sarà impattante. Io direi che certamente anche a Natale dovremmo mantenere delle misure di contenimento, quindi farei attenzione a dire che siamo fuori dall'emergenza e che potremmo trascorrere le festività con grandi banchetti. Cerchiamo di mantenere una certa prudenza per proteggere le persone più fragili. Ma ripeto che dipenderà molto da come procederà la campagna vaccinale sia per coloro che non si sono ancora vaccinati ma soprattutto per coloro che devono fare il richiamo".
A lui ha fatto eco Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano, che sempre a Fanpage.it ha spiegato che "questo inverno la combinazione di freddo, sbalzi termici e il fatto che staremo di più in luoghi chiusi, comporterà un colpo di coda del virus e ci sarà di mezzo anche l'influenza, che quest'anno già si è fatta vedere proprio alla luce dell'abbassamento di quella stringenza che ha fatto sì che l'anno scorso ci sia stata praticamente quasi la non circolazione del virus ma che oggi può riprendersi e riproporsi. È una situazione che ci impegnerà nel corso dell'inverno che, salvo nuove varianti, potrebbe rappresentare l'ultima battaglia importante di questa guerra perché poi il virus resterà endemico, al di là di altre mutazioni carogna e di altre condizioni che possano ulteriormente peggiorare le cose. Io dico che dobbiamo immaginare uno scenario non bello per attrezzarci al meglio. Manteniamo la prudenza: va bene i cenoni però attenzione alle persone fragili in famiglia ancorché vaccinate".
Si tratta, tuttavia, di previsioni che bisogna prendere come tali. Il fisico Giorgio Sestili ci ha infatti confermato che "indicare dei numeri e fare previsioni per Natale è impossibile, non abbiamo modelli matematici che possano indicarci quanti contagi avremo in quel periodo". Tuttavia, qualche settimana fa ci aveva detto: "Senza fare previsioni spericolate, possiamo affermare che i numeri delle ultime settimane ci fanno essere cautamente ottimisti per i prossimi mesi. Arrivati all'80% della popolazione immunizzata, cominciando a somministrare le terze dosi ai fragili e cercando di convincere quelle persone, soprattutto gli over 50 tra cui ci sono ancora un milione e mezzo/ due non ancora vaccinati, a vaccinarsi, io credo che possiamo sperare di passare un autunno e inverno abbastanza tranquilli".