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Nascose alla compagna di essere sieropositivo, lei morì di Aids: condannato a 22 anni

È stato condannato a 22 anni di carcere il 58enne che nascose alla compagna la propria sieropositività. La donna morì di Aids tra terribili sofferenze nel 2017 all’età di 45 anni.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Era stato condannato a 22 anni nel corso del processo bis per omicidio a carico di un 58enne accusato di aver nascosto la propria sieropositività alla compagna, poi deceduta per Aids nel luglio del 2017. La donna, un'avvocata 45enne, morì dopo lunghe sofferenze, scoprendo la verità sulla sua malattia quando era troppo tardi. La sentenza è della Corte d'Assise di Messina ed è arrivata al temine di una lunga camera di consiglio. Inizialmente era stata chiesta una condanna a 25 anni, ma la Corte d'Assise messinese ha alla fine decretato una condanna a 22 anni dopo un precedente annullamento in appello della pena.

Lo scorso dicembre, la Corte d'Assise d'appello aveva accolto quanto rilevato dall'avvocato del 58enne, il legale Carlo Autru Ryolo, e dal sostituto pg che aveva chiesto l'annullamento della sentenza

Lo scorso dicembre la Corte d'Assise d'appello aveva accolto quanto rilevato dall'avvocato Carlo Autru Ryolo, difensore del 58enne, e dallo stesso sostituto pg che aveva chiesto l'annullamento della sentenza a causa di un cavillo burocratico: due dei giurati che componevano la Corte, infatti, avevano compiuto i 65 anni durante il processo, superando così il limite di età previsto dalla legge.

Il processo è così partito di nuovo dal primo grado, arrivando solo ora alla conclusione. "Oggi avremmo potuto esprimere soddisfazione per una sentenza già definitiva e invece si è appena conclusa la fase del primo grado di giudizio. Siamo senz'altro soddisfatti per la sentenza, ma sappiamo che è stato accertato esattamente quanto già verificato dal procedimento ingiustamente annullato" hanno sottolineato gli avvocati di parte civile Bonni Candido ed Elena Montalbano.

"Nessuno restituirà più la vita alla nostra giovane collega o una mamma a suo figlio. Restiamo in attesa di leggere le motivazioni, ma siamo consapevoli che ci attenderanno altri 2 gradi di giudizio. Auspichiamo che l'imputato decida di difendersi all'interno del processo e non rifuggendo l'udienza".

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