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Nasconde la madre nel congelatore “per lo sconforto”: perché la versione di Bellanova è poco credibile

Angelo Bellanova ha occultato il corpo della madre nel congelatore, rimanendo prigioniero di una realtà fittizia dai lui stesso edificata.
A cura di Anna Vagli
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La mente umana è forse l’archivio più inquietante al mondo. Immortala momenti e formula desideri inconfessabili. Ma può costituire anche l’anticamera delle più terribili azioni criminali.

Angelo Bellanova, 55 anni, ha confessato di aver occultato il corpo della madre defunta, Maria Prudenza, nel congelatore della villetta dove abitavano a Ceglia Messapica.

Stando ai racconti dell’uomo la madre sarebbe morta per cause naturali e lui l’avrebbe riposta nel freezer “per senso di paura di essere giudicato per la morte del genitore e per lo sconforto”. Un’ipotesi che appare del tutto priva di fondamento.

Anche in forza della testimonianza dei nipoti di Maria, i quali hanno sostenuto che Angelo era da mesi che gli impediva di vedere la zia. L’uomo al momento risulta indagato solamente per occultamento di cadavere.

L’universo parallelo di Angelo Bellanova

Difficile credere alla versione del figlio di Maria Prudenza. In questo senso, rispetto a quanto emerso in sede di interrogatorio, è possibile ipotizzare che quanto dichiarato da Angelo rappresenti più una forma di teatralizzazione che un qualcosa di corrispondente alla realtà.

L’uomo potrebbe essere rimasto prigioniero della dimensione parallela e fallace costruita negli ultimi tempi. Una dimensione che gli ha consentito, chiaramente in chiave auto conservativa, di rimanere nell’abitazione con la consapevolezza di aver nascosto il cadavere di sua madre nel freezer.

Un soggetto sicuramente con una struttura personologica particolare, che ha verosimilmente vissuto nelle ultime settimane in un universo irreale da lui stesso edificato. E da tale angolo di visuale il congelatore potrebbe aver rappresentato l’ultimo segmento spazio-temporale del castello di menzogne. Per gli altri e per se stesso.

Non è neppure avvalorabile la tesi del morboso attaccamento alla madre, dal momento che – per ovviare al problema di perderla definitivamente in caso di sepoltura – avrebbe potuto provvedere alla cremazione del corpo. E conservarla in un'urna proprio nella loro casa.

Di conseguenza, è assai corrispondente al vero l’ipotesi che il figlio abbia nascosto i resti della madre per continuare a riscattarne la pensione.

L’importanza dell’esame autoptico

In un caso come questo, dirimenti saranno gli accertamenti di matrice scientifica. Difatti, verosimilmente acclarato che Maria Prudenza era già morta quando è stata sistemata nel congelatore, occorrerà, per definire il quadro investigativo, attendere le risultanze dell’esame autoptico.

Che, nonostante gli esiti dell'analisi necroscopica, verrà verosimilmente disposto in quanto funzionale sia a stabilire la causa della morte, sia a cristallare con certezza l’epoca della medesima.Dal momento che, come anticipato, stando ad alcuni racconti dei nipoti della vittima, Angelo Bellanova si rifiutava da mesi di fargli incontrare la zia.

Testimonianze queste ultime che, se riscontrate, metterebbero in discussione quanto riferito dal figlio. Secondo il quale la madre sarebbe morta per cause naturali il 17 novembre scorso.

Per questa ragione, all’avviso di chi scrive, sarebbe utile che la Procura disponesse anche accertamenti di matrice tossicologica. Per escludere l’eventualità che la donna possa essere stata sedata o avvelenata. Posto che, comunque, la conservazione del corpo a quelle temperature non è in grado di occultare i segni di un'eventuale morte violenta.

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Dottoressa Anna Vagli, giurista, criminologa forense, giornalista- pubblicista, esperta in psicologia investigativa, sopralluogo tecnico sulla scena del crimine e criminal profiling. Certificata come esperta in neuroscienze applicate presso l’Harvard University. Direttore scientifico master in criminologia in partnership con Studio Cataldi e Formazione Giuridica
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