Napoli, trasporti far west: sassaiola contro bus e vettura scortata dalla polizia
La violenza e i sassi: utilizzare il trasporto pubblico e lavorarci, a Napoli, assomiglia sempre di più a una roulette russa. Dopo gli episodi segnalati da Fanpage, l'escalation di violenza continua: ed eccolo in foto, l'enorme sasso che sabato notte ha sfondato un finestrino (l'antina superiore dell'autobus) mentre rientrava al deposito. Alla guida del mezzo c'era Adolfo Vallini, conducente e sindacalista dell'Usb. Che racconta, ancora un po' scosso dall'accaduto: "Erano le undici di sera, stavo riconsegnando l'autobus al deposito, al termine della mia giornata lavorativa. Ho avvertito un rumore molto forte e poi un fastidio all'occhio destro". Era sabbia. Pochi centimetri, solo pochi centimetri e quell'enorme sasso avrebbe causato danni serissimi al volto del conducente. "E' stato un miracolo – così lo definisce Vallini – che non mi abbia colpito in pieno volto, il bus non è dotato nemmeno di defensor contro le aggressioni o contro il lancio di oggetti".
Da inizio 2013 sono stati 158 gli atti teppistici ai danni di conducenti, autobus e pensiline di attesa. Circa una 60 le aggressioni con referti ospedalieri, innumerevoli le aggressioni verbali che non vengono nemmeno denunciate, ma che sono un fattore di stress notevole. Le aggressioni avvengono "non solo quando il bus è fermo – denuncia Vallini – ma anche quando siamo alla guida". Il pericolo, va da sé, è piuttosto concreto non solo per gli autisti, ma anche per gli utenti. Sabato sera, per tamponare questa emergenza, un bus è stato scortato a distanza, nella zona di Scampia, da una volante della polizia per individuare i possibili attentatori. "Sono anni che chiediamo l’acquisto di bus con cabine anti aggressione come quelle dei tram o dei nuovi bus acquistati per l’azienda municipale di Roma". Ma bisogna adattarsi ai vecchi bus riadattati. Sperando, ogni giorno, che vada tutto bene.