Napoli: sequestrati beni di 100 milioni ai casalesi
Casalesi
Sequestrati beni per 100 milioni
E' di oltre 100 milioni di euro il valore dei beni sequestrati ai casalesi. Una lunga serie di sequestri da parte della Dia di Napoli, oggi, per un’operazione che non comprende soltanto la Campania, ma anche il Lazio, la Toscana, l’Emilia Romagna e la Lombardia. I sequestri sono avvenuti nell’ambito della stessa inchiesta che ha coinvolto, lo scorso 6 dicembre, 57 affiliati del clan casalesi, tutti arrestati. Rientra nell’indagine anche il parlamentare Pdl Nicola Cosentino e il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro. Tra i beni sequestrati, stimati per un valore di 100 milioni di euro, 4 impianti per la lavorazione del calcestruzzo e un locale di Riccione.
Il broker dei casalesi
Il blitz contro i casalesi è avvenuto nell’ambito di un’inchiesta che ha coinvolto più regioni d’Italia, tra cui l’Emilia Romagna: si chiama ‘Beach Paradise' la società sequestrata che comprende la nota discoteca di Riccione. L’indagine seguita dagli uomini della Dia di Napoli è indicata con il nome ‘Il principe e la (scheda) ballerina' e ha trovato in Fabio Pelliccioni, 55enne di Forlì, il perfetto broker dei casalesi. L’uomo avrebbe anche procurato le garanzie bancarie necessarie affinché venisse finanziato il progetto del centro commerciale ‘Il Principe', ultimo desiderio recondito dei casalesi. Quattro conti correnti a lui riconducibili, varie le società: ‘Beach Cafè srl','Tlc Communication', ‘Daniela srl'. Fabio Pelliccioni è recluso nel carcere di Avellino ed è stato sottoposto ad un interrogatorio di garanzia durato 4 ore. L’uomo ha respinto le accuse autodefinendosi “truffatore dei casalesi”, volendo scrollarsi di dosso l’immagine del broker e ritagliandosi un ruolo meno importante nell’indagine.