Napoli, madre e figlia legate e rapinate: forse avvertimento del clan (VIDEO)

Armati di pistola hanno bloccato e legato due donne, madre e figlia adolescente, chiudendole in camera da letto per poter ‘ripulire' l'appartamento  in tutta tranquillità. E quando sono scappati col bottino, le vittime, ancora scosse, si sono barricate in casa. Il fatto è avvenuto a Napoli, in viale Augusto, quartiere Fuorigrotta, periferia occidentale della città, poco distante lo stadio San Paolo, nella casa di un avvocato e giudice di pace. La rapina tuttavia ha un elemento particolare su cui lavorano ora le forze dell'ordine. La ragazza, 16 anni, ha raccontato di aver aperto la porta di casa convinta che fosse la genitrice e quando è stata aggredita, imbavagliata e chiusa in camera da letto, i rapinatori le hanno chiesto della cassaforte e uno di loro le ha rinfacciato che il padre sarebbe responsabile della condanna a 22 anni di carcere di "uno del nostro clan". Il particolare è al vaglio della polizia che ipotizza un possibile errore di persona. Un fratello dell'avvocato, infatti, è penalista e risiede a Portici (Napoli). La donna è stata anche colpita da uno dei due rapinatori col calcio dell'arma.

In casa i rapinatori hanno razziato alcuni oggetti d'oro e preziosi nascosti nella federa di un cuscino e sono fuggiti. Una volta scappati via , le due donne si sono chiuse in casa. E quando il portiere del condominio, insospettito, ha bussato, non hanno aperto. È scattato l'allarme e l'uomo, credendo che le due fossero ancora in balìa dei rapinatori, ha chiamato il 113. Si è alzato un elicottero in volo e numerose volanti sono accorse in zona. Soltanto quando è arrivato il marito della donna e ha potuto aprire con le sue chiavi, evitando dunque l'intervento dei pompieri, la situazione si è chiarita. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri, ai quali era assegnato oggi il pattugliamento della zona. Sulla rapina indagano l'Ufficio prevenzione generale della Questura e la squadra mobile.